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Cos’è il vettore della reincarnazione

Il vettore della reincarnazione di una pianta avviene tramite un trasferimento elettrochimico, dei suoi elementi, che ne permettono la rinascita

Il vettore della reincarnazione

Il vettore della reincarnazione è una linea retta che unisce due punti nello spazio, un punto fisso di riferimento con uno mobile.

 

Nel mondo vegetale

Nel mondo vegetale il ciclo continuo di morte e rinascita avviene tramite un vettore che è la terra, la quale nella sua geometria subatomica o molecolare unisce tutto il mondo vegetale.

Il vettore della reincarnazione di una pianta potrebbe avvenire tramite un trasferimento elettrochimico, dei suoi elementi, che ne permetto la rinascita facendone germogliare una nuova.

 

Nel mondo animale

compresi gli umani, il trasferimento potrebbe usare un altro vettore, non avendo nascita direttamente dalla terra come per le piante.

In questo caso potresti valutare l’ipotesi che il vettore di un essere umano potrebbe essere il composto gassoso dell’aria che respiri.

Essendo anche il nostro corpo energia che si trasforma nel tempo in forma gassosa ed organica: potremmo usare il vettore gassoso dall’atmosfera, per trasferirci in un nuovo corpo.

Il primo capitolo della Gloria dei Re che fa riferimento al vecchio testamento: sostiene che il nostro spirito sia il corpo, e il nostro sangue la vita,

quindi una volta trasformati questi due elementi, in forma gassosa, saranno trasferiti ovunque essi siano destinati.

Mantenendo un legame, o meglio, delle coordinate che sono incise nel DNA e tengono collegati tutti coloro che ne fanno riferimento.

Non solo, ma: collegati e riuniti, con tutti coloro che, anche senza corrispondenza genetica, sono geometricamente uniti dalla geometria della materia spazio tempo, di tutto il cosmo.

La materia spazio tempo è permeata costantemente da particelle di Bosone di Higgs  (particelle elementari) che conferiscono massa a tutte le altre particelle.

Il Bosone di Higgs ha spin = 0 ed è la sua stessa antiparticella, in ogni istante (miliardesimi di secondo) permea lo spazio vuoto dell’universo.

Sostengo che non vi sia bisogno neppure di astronavi, per trasportare l’umanità su di un altro pianeta abitabile.

Perché il trasferimento è già organizzato geometricamente ed avverrebbe sempre: tramite vettore elettro chimico e condotto dalla geometria della materia spazio tempo.

Che essendo permeata continuamente da Bosoni di Higgs ne diventano il vettore quantistico del trasferimento e della reincarnazione, attraverso: l’atmosfera, l’acqua, la terra e il cosmo.

Chiaramente: questa meccanica di trasferimento vale sia per il mondo vegetale che animale come per i mondi a noi sconosciuti.

 

Questa teoria esclude la morte

perché considerata solo una trasformazione molecolare e di non badare ad alcuna fine del mondo o estinzione della specie.

Perché il ciclo risulta così ripetersi in perpetuo, senza preoccuparsi di eventi catastrofici come i cataclismi o delle guerre nucleari.

Non serve costruire astronavi per salvarci dall’estinzione e neppure inventare medicinali o tecniche di preservazione della specie.

Non devi temere il potere tecnologico perché i calcolatori sono precisi ma non hanno DNA e quindi neppure proprietà rigeneratrici.

 

I robot

avranno sempre bisogno dell’uomo che nel momento in cui togliesse loro energia: essi non sarebbero più nulla e morirebbero totalmente.

Resterà vivo solo il ricordo, delle macchine robotizzate, nella memoria della specie umana; che ne porterà la sua conoscenza in nuovi mondi.

Nulla si estinguerà e ci ritroveremo tutti nel posto giusto al momento giusto, con il bagaglio di informazioni memorizzate nei cicli precedenti.

 

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Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità