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Psicologia

James Hillman in un’intervista a Luigi Zoja

James Hillman, erede al lavoro di Carl Gustav Jung, volle far coesistere la psicanalisi con la società per vincere il senso di alienazione e isolamento

Luigi Zoja

L’aureato in economia, psicoanalista e sociologo italiano diplomato in psicologia e analisi all’Istituto Carl Gustav Jung, fondato dall’omonimo psichiatra nel 1948, dove successivamente iniziò ad insegnare.

Membro dell’Association of Graduate Analitycal Psichologist e della Scheweizerische Gesselschaft fur Analystiche Psichologye; da 1984 al 1993 fu presidente del Centro Italiano di Psicologia Analitica;

dal 1998 al 2001 ha presieduto la International Association for Analytical and Psichology IAAP e dal 2001 al 2007 ne fu presidente del Comitato Etico.

Luigi Zoja, pubblica su testate giornalistiche, italiane, come: Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, L’Unità e il Venerdì di Repubblica; i suoi libri sono dedicati

ai problemi sociali odierni come la mancanza della figura paterna, il consumismo, odio e paranoia nei confronti della politica, crescita, sviluppo e senso di colpa.

James Hillman

Porta avanti l’eredità di Carl Gustav Jung entrando negli archetipi ma in un paese molto protetto e distante dalla realtà sociale americana; perdendo un po’ il contatto, forse, con i problemi sociopolitici urgenti che oggi opprimono.

L’eredità junghiana si fonda proprio sul mito Greco, che puniva il non rispetto dei limiti, argomento su cui, Zoja, si occupò all’inizio della sua carriera, fenomeno che già negli anni sessanta si considerava generasse catastrofi; verità sentita,

dai Greci, che la sviluppavano nella Polis limitandola nelle dimensioni; una nostra matrice originaria che poi venne tradita dal desiderio di espansionismo.

James Hillman infatti sostenne che dovremmo, non solo, seguire la nostra eredità ebraico cristiana ma anche la nostra eredità greca, considerando quegli insegnamenti, non solo come racconti mitici divertenti, ma come vere istruzioni morali.

Zoja afferma che esiste un problema nella psicoanalisi quello in cui nel XX° secolo era po’ troppo ostentato il tentativo di creare l’uomo nuovo tramite una visione Freud Marxista

dove, pur essendosi impegnato in questa filosofia, vedeva però un’eccesso verso la violenza con un’ostentata e immaginaria onnipotenza, disimpegnandosi così, in parte da quella nuova visione del mondo, anche per proseguire la sua formazione a Zurigo.

Oggi Luigi Zoia

si accorge del fenomeno opposto, essendosi generata un’eccessiva sindrome di impotenza dove gli psicoanalisti, concentrandosi troppo nel loro privato ed individuale,

rinforzano così uno dei principali mali, che il paziente domanda di curare, quello dell’isolamento e della sensazione di alienazione; tratteggiando così un impegno esagerato negli anni 1960 1970 mentre oggi

si nota un netto disimpegno; e occorrerebbe tornare a questa vocazione per portare nella società la psicoanalisi; ed anche se Hillman è stato, forse, un po’ troppo legato al mito, con le sue analisi, è comunque un grandissimo esempio per tutti gli psicoanalisti di oggi.

Il mito greco

consiste nella considerazione delle narrazioni investite di sacralità attinenti alle origini del mondo e al sistema con cui si è sviluppato, insieme alle creature viventi,

sino a raggiungere la forma attuale in un tale contesto socio culturale o popolazione; solitamente la sacra narrazione è inerente a dei ed eroi, protagonisti della nascita del mondo, in una dimensione soprannaturale.

Il mito non appaga la scienza ma da vita ad una realtà primordiale espressa per soddisfare la necessità di una speranza, generata dalle incombenze e dai dolori dell’esistenza e riposta nella fede.

Inoltre il mito greco contiene regole e pratiche per la buona condotta dell’uomo, diventando un elemento essenziale per l’esistenza della civiltà umana.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità