Categorie
Dimensione Scienza Psicologia

Leggere il pensiero un’abitudine comune inconscia

Attribuendo ad altri azioni ed intenzioni crediamo di leggere il loro pensiero ma questa capacità nasce da un’elaborazione più inconscia

L’abitudine comune inconscia

è quella pretesa di leggere la mente, del prossimo, come se fossimo dotati di poteri paranormali e nasce dalla necessità individuale, più o meno presente in tutti, di prevedere le intenzioni degli altri per poterle gestire ed esserne padroni.

Per alcuni la lettura del pensiero e come un diluente che evapora per effetto osmotico da un cervello ad un altro come in una specie di connessione chimica tra elementi diversi.

Per altri invece, leggere la mente altrui, è un superpotere, pura telepatia o convinzione esoterica che nasce dai tempi più remoti della storia umana, una sorta di potere occulto dove un oracolo distinto comunica all’adepto ciò che desidera sapere.

Per non dimenticare chi crede di essere un chiaroveggente di natura e per lui, ciò che pensa o ciò che prova, è realtà anche senza oracoli o strumenti divinatori.

 

Leggere il pensiero

E’ effettivamente un modo per comunicare in alcune circostanze che possono variare da soggetto a soggetto nelle quali si innesca un

meccanismo in cui due menti compiono lo stesso processo di identificazione dei simboli o delle immagini proposte da entrambi gli individui.

Esempio: se io ti ho memorizzato nel mio cervello tramite i simboli comportamentali che hai espresso, durante la nostra relazione, posso avvicinarmi parecchio

alla sensazione di captare la tua prossima intenzione o il prossimo pensiero siccome me lo hai insegnato nel corso del tempo vissuto insieme, come in un sistema telepatico.

Stesso concetto vale per chi studia il comportamento, la parola e le scelte di un soggetto del quale facilmente potrà prevedere la scelta successiva.

 

Esperienza telepatica

che mi suggestionavano al punto di poter ascoltare la mente degli altri; circa 20 anni fa ero con una ragazza, seduta al mio fianco,

mentre guidavo l’automobile e nell’esatto momento, in cui lei mi pose una domanda solo pensandola, io le risposi verbalmente che anche lei rimase stupita del fenomeno.

Devo però ammettere che le circostanze erano per entrambi le stesse in quel esatto momento, che conoscevo la ragazza da ormai quattro anni ed era abbastanza plausibile che mi ponesse una domanda del genere.

Ciò che ancora mi sorprende sono alcune sensazioni inerenti ai fenomeni che si realizzano tra i legami di sangue come genitori figli e partner che sembra raramente di pensare all’unisono.

 

George Lakoff

George Lakoff professore di linguistica cognitiva all’Università di Berkeley in California

nella sua tesi sulla metafora concettuale (compressione di un dominio concettuale nei termini di un altro) afferma che le metafore sono da considerarsi come una costruzione concettuale e sono centrali per lo sviluppo del pensiero;

e sostiene che l’ordinario sistema concettuale, con cui agiamo e pensiamo, è di natura metaforica mentre il pensiero anti metaforico è possibile solo quando parliamo di realtà fisica.

Sulla base della neuro scienza sostiene che i concetti come quelli sul colore o sullo spazio possono essere compresi quasi esclusivamente dall’esame del funzionamento

dei processi di controllo motorio o da quelli percettivi mentre il ragionamento che usiamo per argomenti astratti è radicato nel ragionamento che usiamo per argomenti fisici o prosaici.

Inoltre sostiene George Lakoff che i nostro corpi e il loro funzionamento, in determinate circostanze, strutturano i concetti che usiamo per pensare,

senza concederci alcuna libertà di pensiero tranne ciò che possono pensare i nostri cervelli incorporati, quindi puoi immaginare quale pensiero estraneo puoi leggere.

 

Lawrence W Barsalou

Professore di psicologia ha svolto un’attività di ricerca presso l’Istituto di Neuroscienze ed affronta la natura dell’elaborazione concettuale umana e le sue funzioni nella cognizione della salute, nel linguaggio, nell’interazione sociale, nella percezione e nella memoria.

Con la teoria dei sistemi simbolici spiegò sia la previsione, di nuovi eventi, sia la simulazione affermando: che incontrando una situazione familiare si attivano rappresentazioni sensomotorie della nuova situazione.

Siccome questa forma di simulazione sta indicizzando un modello specifico di attivazione sensomotoria, questa rappresentazione può essere utile come fonte di previsione attraverso i meccanismi di completamento del modello.

 

Se a ciascun l’interno affanno

si leggesse in fronte scritto; come recitò Pietro Antonio Domenico Bonaventura Trapassi o Metastasio 1698-1782;

avremmo già risolto notevoli problematiche sociali infatti molti problemi nelle relazioni professionali, sentimentali e amichevoli nascono proprio da questa abitudine comune,

continuando a credere di vedere qualcosa nell’altro mentre ciò che vediamo è solo il nostro io riflesso nell’altro ed è per questo che ne diventiamo consapevoli

grazie anche all’uso della parola, come afferma Jacques Lacan (1901-1981) psichiatra, psicoanalista e filosofo francese, quindi iniziamo a guardarci.

 

Immagine in evidenza: Ardhanaishwara, the twin flame & balancing Masculine/Feminine

 

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità