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Ambigua Umanità

Perché tanto tempo per capire

Oggi confermo leggi fondamentali dell’esistenza e comprendo la struttura dell’umanità ma occorse tanto tempo per capire: impiegai 40 anni

Perché 40 anni di studi

Per raggiungere la consapevolezza attuale inerente all’esistenza personale e alla specie umana ho impiegato circa 40 anni tra domande, ricerche, esperienze, studi e momenti critici nei quali le paure diventavano fantasmi.

Già a 25 anni di età mi domandavo perché occorresse tanto tempo per riuscire ad intravedere ciò che desideravo per comprendere la vita.

Ma solo un senegalese, mio ospite, mi disse che ero troppo giovane per vedere; e che solo gli anziani, al suo villaggio,

riuscivano a comprendere ciò che io mi domandavo, proprio per la loro età: molto lontana dalla mia, a quei tempi.

Allora mi incuriosii ancora di più perché non riuscivo a comprendere cosa significasse: il mistero dell’età, in quanto anche molti anziani, che conosco, non arrivano a capire un a con una h davanti.

Imparai comunque ad avere pazienza e a vedere le due situazioni contemporaneamente da una parte gli anziani che conoscevo e dall’altra: quelli di cultura senegalese.

Così iniziai ad occuparmi delle stesse particolarità della cultura senegalese e musulmana accorgendomi che era proprio l’indirizzo mentale che permetteva di osservare ciò che a molti resta invisibile.

 

Cosa rallentò l’apprendimento

Durante questa osservazione attinente al comportamento mentale dell’anziano occidentale e quello senegalese musulmano mi trovai bloccato

dietro congetture che non mi permettevano di superare l’effetto di alcune informazioni che restavano occultate e incomprensibili.

Era proprio la gioventù che non voleva saperne, i desideri, le fantasie, l’incapacità di accettare la morte per quello che è, senza fantasticare oltre per la paura di svanire, per sempre, e lasciare ogni cosa e persona in questo mondo.

 

I sogni inerenti alla professione

alla famiglia, alla situazione economica; come il legame inseparabile, in gioventù, con la paura di restare solo e nello stesso tempo il desiderio sessuale e

le sue fantasie si imponevano su qualsiasi informazione come per la filosofia di Aristotele: inaccettabile per la cultura italiana e quindi anche per la mia, perché antirazzista.

Mentre attualmente: comprendo che se avessi accettato le affermazioni di Aristotele  avrei forse compreso prima ciò che capisco oggi.

Ma invece odiavo la storia e soprattutto l’arroganza di chi ci sosteneva: diversi e sminuiva i caratteri umani per la politica e la civiltà.

Anche se ora apprezzo gli studi che fecero i padri della filosofia occidentale perché concedono un’osservazione più ampia della realtà in cui viviamo.

Forse avrei evitato di fare molte scelte inutili, se avessi accettato l’insegnamento dei padri della filosofia occidentale, ed avrei perso meno tempo in mere fantasie.

 

Cosa ti ostinavi a credere

Ostentavo l’uguaglianza tra l’uomo e la donna proprio al livello cerebrale mentre invece dovetti accettare il contrario purché di mal grado.

Pretendevo di vivere in una società che seguiva gli insegnamenti dei vangeli e della tradizione ebraica purtroppo distorta proprio per opera di un Cardinale, circa 50o anni fa, solo per l’opportunità di un potere maggiore in tutto il mondo.

Mi rifiutavo di accettare le differenze tra un soggetto ed un altro come di un nero o di un bianco mentre invece sono sempre molto tangibili già a causa di una cultura diversa ma anche per le condizioni climatiche in cui nascono.

 

Perché queste considerazioni razziste

Perché mi trovai più volte a servire i neri d’America o gli africani ma solo raramente ottenni rispetto, e solo dai musulmani che comprendevano cosa cercassi mi consideravano un loro simile.

Da molti altri sentivo risposte del tipo: tu sei un italiano al 100% non posso trascorre  più di 15 minuti con te perché sono nero o nera.

Se vuoi che ci vediamo: anche solo per vederci devi regalarmi 50 euro perché no hai lo stesso sangue che ho io; se puoi aiutarmi ci vediamo ma altrimenti: lascia perdere perché non ho tempo da perdere con i bianchi.

Tu sei un bianco e i bianchi sono coloro che ci hanno colonizzato quindi sei un oppressore; tu sei un bianco e con noi non puoi venire perché: we are black: you understand me ?!

Ma se non credi alle mie parole puoi provare anche tu; queste risposte le ottenni  da 20 ad 8 anni fa ma forse oggi sono cambiati.

Io sostengo che il distanziamento sociale si un’ottima legge e che vada applicata anche senza alcuna emergenza sanitaria semplicemente per non rischiare di essere presi in giro, oltre a mantenerli sul suolo italiano.

 

Cosa ti convinse dell’uguaglianza

Quando sei giovane sei soggetto a seguire falsi miti ad innamorarti di loro e del loro esempio quando essi sono i primi che, per timore, ti eviterebbero.

Anche se predicano l’uguaglianza, il rispetto, l’amore, la fede: osservandoli attentamente noterai che non si curano affatto di rispettare la tua vita e il tuo futuro perché schiavi dell’economia come tutti.

Infatti anche i più famosi musicisti sono dipendenti da produttori che ne decidono la sorte perché in un mondo economico non puoi vivere

come vorresti o come vuole la tua concezione dell’esistenza ma sei costretto a sottometterti alle leggi di mercato.

Un produttore per produrre e pubblicizzare il tuo concerto o il tuo disco deve essere certo di ottenere un guadagno oltre alle spese di produzione

quindi non può farsi scrupolo di sorta ma deve adattare il prodotto alle esigenze di tendenza.

Negli anni sessanta, del secondo millennio, vi fu il boom della tossicodipendenza perché arrivò la moderna cultura musicale americana ed inglese che promuoveva ogni tipo di sostanza stupefacente.

Gli artisti venivano usati come burattini e fatti salire sul palco drogati per poter convincere i più fantasiosi a seguirne l’esempio.

Ancora attualmente abbiamo l’esempio di un vip italiano che nelle sue  prime canzoni e poi rendendo pubblico il suo arresto: promuoveva l’uso della cocaina e se qualcuno oggi è dipendente da questa sostanza può anche rivolgergli un ringraziamento.

Puoi quindi immaginare la potenza di una comunicazione di massa di tale portata che convince tutt’oggi a fare scelte inopportune ove il soggetto frena notevolmente la sua evoluzione intellettuale.

Io, osservando i miti musicali che amavo: mi aggrappai all’antirazzismo, alle religioni e all’uguaglianza tra tutti, ma queste ideologie:

furono per me la zavorra che mi ancorò, per anni ad una falsa visione della realtà;  infatti dopo un po’ di tempo inizi a domandarti perché ? Ragionino tutti al contrario.

Tra le motivazioni del freno intellettuale vi fu proprio il problema religioso che non lasciava spazio tra il paradiso e l’inferno ma soprattutto non accettava la morte.

Continuando a desiderare un mondo parallelo, ove ci si incontrava con coloro che avevi amato sulla terra, ma questa ideologia è solo una fantasia, che ostacola il processo di maturazione.

L’uomo deve riuscire ad accettare la realtà, sin dalla gioventù, per non lasciarsi ostacolare da vane congetture e da ideologie che rendono una fortuna solo a chi le propone.

Certamente non voglio negare il rispetto per tutti perché questo è la sola dimostrazione di intelligenza e vera civiltà umana ma le giuste distanze,

da chi non ama il rispetto sia direttamente che indirettamente come l’informazione economica: sono opportune per vivere coerentemente al tua vita

 

Quando iniziò l’osservazione consapevole

La fantasia di un mondo migliore, fondato nell’uguaglianza e nel rispetto di tutti, il desiderio di sentirmi un giusto, l’amore per le donne, le fantasie sessuali e la voglia di libertà: restringevano notevolmente il campo visivo mentale.

Solo dopo le prime delusioni, la consapevolezza di impotenza di fronte ai fenomeni negativi dell’esistenza restando solo e impossibilitato dalla crisi economica, nella quale persi soldi, lavoro amicizie e amori:

Spaccarono il guscio che avvolgeva la mia mente permettendomi di prevenire i fenomeni tramite le informazioni memorizzate nelle esperienze precedenti.

Compresi così ciò che intendeva il mio ospite senegalese dicendomi: non hai ancora l’età per vedere certi eventi.

Infatti riassumendo le mie esperienze precedenti potevo vedere con chiarezza il mio destino perché 1 + 1 farà sempre 2 come 2 + 2 da somma 4

Perché il cervello necessita di informazioni esatte per elaborare il risultato, della somma di alcune intenzioni ed azioni.

Quindi se rifai un errore del passato perché  ne hai solo il desiderio o perché ti seduce ardentemente: il risultato sarà uguale a quello ottenuto nell’errore precedente,

mentre leggi il risultato con la tua mente: hai predetto il tuo destino in quella scelta errata che si ripropone nella tua vita.

Questo ti permette di non ancorarti nuovamente ad un errore, che ti causerà un altro fenomeno di accecamento mentale; e ti permetterà di continuare a camminare sul tuo sentiero osservando l’esistenza con discernimento.

 

Per ottenere questa visione mentale

della vita, occorrono molte esperienze che generino informazioni attendibile e dirette; ed è per questo motivo: che non ‘v’è un età specifica per osservare l’esistenza con coerenza, siccome alcuni soggetti vivono, quasi tutte,

le esperienze necessarie: già in giovane età, concedendo al cervello una serie di informazioni che potrà elaborare per prevenire altre scelte errate.

 

Il gesto migliore

è poter credere in gioventù ai concetti importanti elaborati da chi ha già constatato com’è il carattere umano e cos’è la vita dell’uomo.

Perché questa accettazione permette un notevole salto in avanti, nell’evoluzione intellettuale del soggetto; accettazione che comunque: dovrà condividere anche lui, prima o poi, per la nostra condizione naturale a comprendere.

 

Come consideri il diverso

Nella mi considerazione della naturale diversità: escludo, a priori, l’inferiorità perché chi non ha le mie qualità e capacità: ho notato che ne ha altre utili come le mie.

Chi non sa fare i calcoli come Einstein: conosce meglio altre materie, che forse Einstein non conosceva; chi è un ottimo falegname: non può essere nello stesso tempo un astronauta e viceversa.

Ma tutti collaborano tramite le loro qualità all’esistenza della civiltà umana, anche colui che obbedisce per condizione naturale; infatti :se non vi fossero persone capaci di obbedire non esisterebbero le forze armate e neppure gli astronauti.

Anche la civiltà decadrebbe per tornare un anarchia caotica dove vince solo il più forte fisicamente e la sua violenza.

Se tu non fossi dedito all’obbedienza non potresti crescere in una civiltà colta perché la cultura nasce dall’obbedienza allo studio quotidiano.

Solo obbedendo alle leggi fisiche del pianeta Terra puoi sopravvivere senza gravi problemi alla salute ma se tenti di violare anche solo la forza di gravità senza le dovute misure di sicurezza: rischi di romperti le ossa e pure la testa.

Ciò che considero diverso è il carattere unito alla mentalità d’origine e alla cultura di ogni individuo che non sempre è antirazzista o amante dell’uguaglianza

ma approfitta di queste parole per ottenere il suo distanziamento sociale a volte,  anche solo, per tradizione culturale del suo paese d’origine.

Come puoi notare è molto conveniente obbedire alle leggi imposte dalla vita, forse più intelligente di ciò che sosteneva Ginès  de Sepulveda ed anche Aristotele nella sua politica.

In sostanza: è solo la condizione naturale all’obbedienza, della specie umana, che permette la nascita della civiltà e degli Imperi.

 

Perché tanto tempo per vedere

Tanto tempo per vedere ciò che a 54 anni sembra banale ma il carattere di una persona incide molto su questo fenomeno.

Le paure, la fantasia e i desideri del soggetto pongono una barriera tra l’elaborazione mentale e la realtà infatti la specie umana è propensa a trovare scusanti invece che ripensamenti per le sue scelte inconsuete.

Occorrono molti anni e molta esperienza per vedere ciò che oggi sfugge alla tua vista, mentale, per questo non puoi guardare nel tuo presente e nel futuro con facilità.

Perché il tuo cervello non ha informazioni sufficienti per elaborarlo; ed anche gli studi e l’accettazione degli insegnamenti antichi: non bastano, sino a quando, il cervello, non ha una prova tangibile di ciò che dubita.

Per esempio: se accettassi che questa è l’unica vita, a disposizione per le tue esperienze: la tua realtà cambierebbe all’istante, ma invece il sistema preferisce lasciarti  sperare in una vita parallela o nella reincarnazione, così puoi accettare di obbedire, in questa, sino alla fine.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità