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La conoscenza: il passo successivo

Dopo il primo evento che generò conoscenza nella specie umana essa imparò cosa era bene e ciò che era male e dovette auto controllarsi

La conoscenza del bene e del male 2° parte

Il passo successivo

Se controllarsi potrebbe sembrare un blocco psicologico: sarebbe giudicato male, mentre se non ti controlli: finisci male.

Come puoi notare è solo un’ antica invenzione umana per salvaguardare la specie dall’estinzione perché altrimenti non avrebbe potuto usare il fuoco ed esso poteva estinguerla.

Se non riconosceva il freddo poteva estinguersi ugualmente come per il caldo; allo stesso modo doveva imporre un freno alla violenza reciproca e all’incesto.

Perché entrambi i fenomeni potevano mettere a rischio la specie umana dalla sua evoluzione, tutto quanto dovuto al programma base del cervello dell’uomo.

 

La conoscenza il passo successivo

Programma

o data base che, nel tempo dell’evoluzione umana, ha acquisito molteplici informazioni e durante i milioni di anni: ha elaborato e diviso in categorie tutti i fenomeni che ha memorizzato, tradotti in stimoli elettrochimici partiti dai cinque sensi ed arrivati al cervello della specie umana.

Quindi la specie umana non poteva negare a se stessa che alcuni fenomeni dovevano essere considerati negativi ed altri positivi, semplicemente per salvaguardare la specie.

 

Per gli animali

questa responsabilità non esiste perché non sono stati creati con le capacità fisiche ed intellettuali per poter vivere le esperienze della specie umana.

Non hanno mani, non parlano, osservano con un altra tipologia di vista che non permette di vedere ciò che vede l’uomo, non memorizzano le esperienze a meno che non siano abitudinarie.

Quindi non possono elaborare le informazioni ricevute da ogni esperienza e non possono inventarsi alcunché; la loro violenza è usata per difesa, per sfamare se stessi e i cuccioli, per fame e reazione alla paura o al dolore.

 

Mentre l’uomo applica il ragionamento

sull’intenzione violenta e adopera questo strumento anche solo per ostentare se stesso o il suo potere.

Perché ha le capacità fisiche per poterlo mettere in pratica e l’uso dell’espressione intellettuale che anch’essa è legata alle principali paure della specie umana come la violenza fisica:

che consistono in: paura della povertà, della solitudine e della morte; che all’inizio dei tempi della specie umana erano: la fame, il predatore e la vita che, gli esemplari umani, non sapevano cosa fosse.

Penso che un motivo che generò molta violenza, tra i primi esemplari della specie umana, fosse legato alla gelosia o istinto di possessione, come avviene per alcuni animali ancora oggi.

Questo fenomeno obbligò la specie a ragionare per una soluzione; e quindi decise di imporre delle regole che divennero la prima legge dell’uomo e per alcuni la legge dell’Altissimo.

 

La conoscenza: il passo successivo

Perché la specie umana non conosceva

alcunché; a parte ciò che era stato inserito nel suo DNA e gli permetteva di affrontare il clima, la fame e i predatori.

Chiunque fosse riuscito a risolvere questo problema sarebbe stato, inevitabilmente, considerato superiore a tutti gli altri, che non riuscivano a comprendere.

Come del resto: accade ancora oggi nel mondo; se un politico trova soluzioni vantaggiose per il popolo: egli lo elegge a presidente.

Ma improvvisamente: nacquero delle comunità ribelli, alle regole dell’uomo, e quindi si generarono altri tipi di violenza: il crimine e l’esecuzione giudiziaria.

Oltre a molteplici forme di razzismo, come ho notato anche ai nostri tempi, che non possono sfogarsi solo per la sicurezza pubblica; che oggi è presente un po’ ovunque.

 

La specie umana non si arrese

a questi fenomeni anti umanità che rischiavano, seriamente, di mettere a rischio tutta la specie.

Infatti i rapporti sessuali con incesto continuavano a moltiplicarsi e a causa di problemi genetici gli esemplari si indebolivano di generazione in generazione, divenendo anche pazzi.

 

I rapporti omosessuali

sono, a mio pare sempre esistiti sin dalla nascita della specie come per altre specie animali.

Quindi il problema sessuale era molto serio e venne, infatti, valutato dal cervello umano che si auto impose di evitare tali rapporti sessuali a carattere incestuoso o pericoloso per la salute.

 

Fu l’emigrazione dei predecessori Africani

dell’Homo Sapiens in Asia e in Europa che interruppe il fenomeno incesto e permise alla specie umana di evolvere in Sapiens.

Perché i nuovi accoppiamenti permisero la nascita di esemplari con un DNA diverso e questo fenomeno stimolava entrambe le specie a rinforzarsi.

In oltre: le esperienze memorizzate, da entrambe le specie, si venivano a sommare nel DNA dei nuovi esemplari; e questo permise un notevole salto in avanti per la sua evoluzione.

 

L’aumento della popolazione umana

impose altre regole che distinguessero cosa fosse giusto o sbagliato per tutta la specie.

La specie umana comprese che il suo ragionamento e le sue visioni mentali appartenevano ad un mondo parallelo a quello fisico.

Iniziò a credere in entità invisibili che ispiravano tali ragionamenti e soluzioni che messi in pratica: risolvevano problemi fisici e mentali.

Purtroppo: questa nuova considerazione delle idee, che nascevano nella mente dell’uomo, non venne considerata come una qualità naturale; che ti connette con la memoria collettiva e la singolarità dell’Altissimo.

Ma molti diedero sfogo alla fantasia generata, forse, da sostanze che non conoscevano neppure contenute in ciò di cui si cibavano; ed anche in questo caso: la mente umana ragionò sul fenomeno e decise ciò che era meglio mangiare e bere.

Le carestie iniziarono ad essere considerate le maledizioni di qualche entità invisibile; ma alcuni uomini, dall’astinenza al cibo per alcuni giorni: notarono che il fisico ringiovaniva, riacquistava forza e così nacque: il digiuno.

 

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Circa seimila anni fa

(4000 A. Cristo)

Sulle coste della Mesopotamia sbarcò un popolo diverso, da quelli che gli Homo sapiens avevano notato sino ad allora.

 

Un popolo: ancora oggi di origini sconosciute

I Sumeri; forse arrivavano da un continente terrestre in cui era avvenuta un evoluzione più lunga della specie; e che i ricercatori non hanno ancora trovato.

O forse come sostengo nella leggenda fantascientifica Nibiru: l’Impero di Anki: potrebbe essere stato un popolo alieno, arrivato sul pianeta per salvare la sua specie dall’estinzione.

Questo popolo sconosciuto insegnò agli homo sapiens della Mesopotamia ciò che essi ancora non conoscevano.

 

Li educarono alla vita civile

e costruirono le prime città impero.

Molti esemplari della specie umana rimasero suggestionati da tale cultura e capacità tecnologiche che semplificavano e aiutavano la vita dell’uomo.

Alcuni uomini considerarono i capi di questo popolo: delle divinità da adorare; ma quando venne il cataclisma, che ricoprì gran parte delle terre emerse:

La specie umana: rivendicò la responsabilità di quelle divinità che essa aveva, fantasiosamente, adorato e quindi: quella dei Sumeri; successivamente dei babilonesi;

che divenne un cultura maledetta da tutti i popoli della Terra: la cultura del 666; perché i Sumeri usavano il sistema sessagesimale per tutte le loro misure e i loro calcoli.

La cultura sessagesimale venne nominata: 666 da Pitagora che scelse l’uso del sistema decimale per la sua facilità e in contrapposizione alla cultura Babilonese.

Rafforzando il numero 60, usato in tutte le operazioni sumere: con il simbolo 666; infatti il sistema sessagesimale risulta più complicato perché necessita di una tabella di riferimento per fare le divisioni.

 

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I superstiti della specie

Un uomo cercò, dopo il cataclisma, di recuperare le informazioni lasciate dai Sumeri e raccolse tutte le tavole che trovava; unì un gruppo di uomini e si spostò, con loro, da quella zona disastrata; il suo nome era Eber: aldilà di.

Purtroppo queste informazioni erano incomplete perché, in gran parte, andate distrutte durante il diluvio; ma Eber, con quelle informazioni: guidò un popolo che divenne il più potente del mondo.

I figli di Eber ereditarono quelle informazioni e guidarono altri due popoli e così fecero i loro figli e i figli dei loro figli.

Mentre: tra la cultura popolare continuava a regnare, sovrana, l’ignoranza; che trasformò la cultura maledetta da Pitagora: 666 nella religione del male che divenne poco più tardi il satanismo.

 

Questa teoria

è  un’interpretazione del periodo antecedente e seguente l’Epopea di Gilgames che continua nell’opera l’Alba degli Arconti.

 

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Cos’è Il satanismo

è quella cultura che esprime l’intenzione di danneggiare gli altri per provocare un quid emozionale maggiore durante il culto a satana.

Il soggetto satanista esprime un disprezzo totale di ciò che è vantaggioso per il prossimo; e cerca di ottenere fortuna tramite le pratiche occulte del satanismo; gli adepti a questa religione, per essere coerenti con l’adorazione espressa a Satana:

si impongono di compiere, intenzionalmente: gesti di disprezzo e malignità nei confronti di qualsiasi individuo, sino al sacrificio dello stesso.

Frequentare soggetti con questa cultura può diventare rischiosa perché non hanno la considerazione di: umanità; si ritengono, i figli di Satana, i compagni del fuoco e da esso composti, riuscire a capirli e praticamente impossibile come, tantomeno: fidarsi.

In oltre, gli adepti: fanno anche uso di droghe, durante i loro riti o nella vita privata, quindi diventano imprevedibili.

Da non confondere queste persone con chi ama la cultura e conosce anche loro; ho incontrato, nel mio passato, soggetti: che disprezzavano ogni evento e pieni di menefreghismo che tendevano ad esprimere una cultura satanista

ma preferii allontanarmi per non rischiare di essere danneggiato dal loro menefreghismo più che da chi adoravano.

 

Prima parte della teoria

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità