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Ambigua Umanità

Cos’è la tristezza

La tristezza è un sentimento ambiguo perché, il soggetto triste, influisce sullo stato emotivo di coloro che vivono o hanno rapporti sociali con lui

Cos’è la tristezza

In linguaggio arcaico, (Arcaico: linguaggio usato prima dell’anno 75 a. C) assumeva il significato di: malvagità e cattiveria.

Attualmente la tristezza indica uno stato di depressione, dell’individuo che sostiene di essere triste, dovuto a un dolore fisico o mentale come la malinconia per la perdita di un amore o di un’amicizia.

 

La tristezza è cattiveria

Perché ho notato che chi ostenta la tristezza in pubblico cerca solo di attirare l’attenzione credendo che la sofferenza tocchi solo lui o lei.

Chi veramente ha problemi da risolvere per la sua vita non si lascia abbandonare alla tristezza ma lotta con tutta la sua forza per risolverli.

Nessun individuo, con seri problemi da risolvere per la sua esistenza, ha mai espresso od ostentato tristezza in mia presenza.

Fenomeno che mi sorprese moltissimo perché ero convinto del contrario mentre frequentando persone con gravi problemi di sopravvivenza:

mi accorsi che non manifestarono alcuna tristezza perché la loro mente lavorava per sopravvivere alle circostanze della loro vita.

Per tristezza intendo colui che apparentemente vuole trasmettere la sua sofferenza  per qualcosa o qualcuno che lo ha ferito.

Ma ciò che riesce a fare l’individuo triste: è coinvolgere tutti nelle sue paturnie e generare un’atmosfera di noia e rassegnazione.

Mentre qualsiasi problema va risolto con determinazione e azione ,reagendo al fenomeno invece che abbandonarsi ad esso.

Ne consegue che ostentare la tristezza è effettivamente una cattiveria in pubblico ed una malvagità contro se stessi.

Perché causa un’abitudine mentale ad essere tristi abbandonandosi a se stessi senza risolvere il problema ma aggravandolo e generando esaurimenti nervosi.

Neppure persone in fin di vita mi hanno dimostrato di essere tristi ma solo individui che non avevano alcunché da lamentarsi tranne la mancanza di divertimento o di passioni.

Certo non voglio generalizzare perché sarebbe puramente banale ignorare il carattere delle persone, la loro salute e la psicologia di ogni individuo.

Ma la tristezza è un vizio mentale da evitare perché non risolve alcun problema tranne generarne un altro o molteplici.

 

Perché dovresti sorridere

Dovresti sorridere perché siamo tutti sullo stesso pianeta con le stesse leggi fisiche e da qui: non saprei dirti quando ce ne andremo oltre ad essere consapevole che tutto ciò che ottieni in questa vita è destinato ad un’altra persona.

Ma vi è un motivo molto più appagante: il tuo stato psicofisico; infatti cercando si sorridere anche nelle sventure della vita quotidiana cambi letteralmente espressione e postura del corpo.

Fenomeni che riescono a riequilibrare il tuo stato mentale e a farti comprendere che piangersi addosso non serve a nulla.

Mentre un sorriso ti permette di entrare in contatto con altre persone e a esprimere simpatia invece che rancore.

 

La mia esperienza

Sorridi, sorridi, sorridi; sorridendo in faccia ai problemi gli dimostri che non ti spaventano e di conseguenza: i problemi rimpiccioliscono il loro volume, si contraggono.

Nello stesso tempo ti senti più forte e il tuo cervello ricomincia a lavorare per risolvere i problemi, non serve non dormirci la notte o pensarci tutto il giorno.

Nel momento in cui il cervello è libero da ogni schiavitù, generata dalla tristezza, troverà le informazioni necessarie per risolvere i problemi.

Ma sino a quando resti ancorato alla tristezza e al dolore psicologico che genera non ottieni altro che altra tristezza.

Ricordo momenti tristi che soffocarono molti anni della mia vita, ero vincolato all’educazione mentale di alcune persone anziane e giovani

che con la scusa di essere tristi riuscivano ad ottenere attenzioni e servizio a tempo pieno,  ma senza risolvere il loro egoismo.

Perché ciò che genera la tua tristezza a chi ti circonda è un vizio mentale che obbliga tutti a viverlo; ed imparando ad essere tristi: vivi in una dimensione parallela alla realtà.

 

Nella natura

la tristezza non è mai esistita ma l’uomo l’ha trovata utile per ottenere attenzioni.

Dovetti conoscere molte persone con problemi infinitamente più gravi dei miei e frequentare ambienti ostili per imparare ad essere reattivo e non piangermi addosso difronte ad alcunché.

La tristezza della Luna

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità