Accelerazione battito cardiaco, iper sudorazione, aumento della pressione sanguigna e della tensione muscolare: ecco cosa genera la rabbia
La rabbia umana
Oltre ad indicare una malattia di origine animale, la parola: rabbia, indica una violenta eccitazione del soggetto arrabbiato per controversie e mancato appagamento delle aspettative.
Il fenomeno mentale nel quale sei irritato da ciò che non riesci ad ottenere o durante una riflessione nella quale ti giudichi colpevole del tuo destino:
viene nominata anche rabbia: violenta irritazione dovuta a molteplici contrarietà a livello esistenziale o verbale con un uomo o una donna.
La rabbia nasce anche da un’aspettativa non appagata nel quale il soggetto si illudeva fortemente di appagarla.
Io provo rabbia pensando alle possibilità lasciate al vento tramite scelte affrettate e sconsiderate che potevo evitare.
Anche la gelosia mi provocava una violenta irritazione in età adolescenziale, ma poi mi abituai ad accettare la realtà.
Esistono due forme distinte di Rabbia una è di tipo adattivo e un’altra e di tipo patologico e disadattivo.
Cosa genera la Rabbia
Nella maggior parte dei casi ci troviamo in presenza di rabbia adattiva che può essere positiva per il soggetto se riesce ad incanalarsi in un’attività alternativa a quella non appagata e che provoca irritazione.
La rabbia di tipo patologico e disadattivo genera malessere nel soggetto e lo emargina dalle relazioni sociali e può convincerlo a danneggiare se stesso, gli altri e ciò che lo circonda.
A volte, la rabbia: può manifestarsi correndo in automobile o spaccando violentemente oggetti propri, oppure gridando ad alta voce contro coloro con i quali siamo arrabbiati.
Cosa genera la Rabbia
La miglior soluzione
è sempre quella di incanalare tutta le nostra volontà in un’attività che permetta di appagare il nostro carattere; per evitare di perdere tempo in discussioni o nervosismi
dannosi a noi stessi e agli altri; e sfruttare le informazioni nate dalle controversie per migliorare l’osservazione della realtà.
Evitando, in questo modo, di vivere nelle nostre convinzioni in uno scafandro; ma considerando a 360° ogni fenomeno dell’esistenza.