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Ambigua Umanità

Utopia etimologia significato storia

Sir Thomas More nel 1516 in un suo libro nomina per la prima volta l’utopia il termine deriva dal vocabolo greco non luogo o inesistente

Utopia

Tommaso Moro o Sir Thomas More (1478 – 1535) conia la parola utopia nominandola per la prima volta nel suo libro con titolo originale in latino:

“Libellus vere aureus nec minus salutaris quam festivus de optimu rei pubblicae status deque nova insule Utopia”

Tradotto: Un libricino d’avvero d’oro, non meno salutare che festoso, sul meglio degli affari pubblici e sulla nuova isola di Utopia.

Titolo neologista che presenta profonda ambiguità umana Sir Thomas More si ispira nella suo libro ad un’opera più antica intitolata La Repubblica del filosofo greco Platone prima metà del 400 a C.

La composizione di Utopia descrive un viaggio immaginario di Raphael Hytlodaeus o Raffaele Itlodeo in una fittizia isola repubblica.

Ispirato da principalmente dalla traduzione di alcuni scritti di Luciano (scrittore filosofo siriano 120 – 182 dC) celebre per la sua irriverenza contenuta nella sua satira in cui sovente ridicolizzava l’esoterismo, il paranormale e la pratica religiosa.

ciò che viene proposto viene considerato una mera illusione o un falso ideale a cui diamo l’aggettivo di utopico; l‘utopista è colui che crede in ciò che non è possibile o irreale e incita il prossimo a seguirlo nel suo pensiero.

Nel contesto dell’utopia abbiamo anche colui che invece ha notato qualcosa che la maggioranza non ha ancora considerato e sforzandosi, nell’intento di portare delle prove certe del suo pensiero, riesce a trasformare ciò che veniva giudicato utopia in realtà tangibile.

 

Tommaso Moro

conia un significato dell’utopia con un gioco di parole e in questo modo la parola Utopia significa: buon luogo invece che falso.

In sostanza per Tommaso,  l’utopia,  sarebbe un luogo buono ma inesistente; praticamente un mondo parallelo in cui uno o più soggetti esprimo e vivono ideali che falsificano la realtà in cui gli stessi vivono.

 

Il termine Utopia

viene sovente attribuito all’idealismo e all’espressione di concetti inutili o stravaganti che superano il confine, con la realtà e le circostanze, in cui

l’utopia inizia a partorire idee, ma in secondo luogo ci permettono, tramite l’esperienza utopica, di elaborare nozioni più realistiche che possono essere coese ad un sogno,

un ideale, un progetto, un programma o una previsione azzardata, che, nel momento in cui il soggetto realizza si tratti di una visione totalmente errata della realtà, riesce così a sviluppare un pensiero

più razionale da cui può trarre l’insegnamento per ottenere comunque un risultato soddisfacente dal suo sogno o dal suo progetto.

 

Ad esempio in giovane età

accade che potresti avere un desiderio professionale più difficile da raggiungere di altre professioni e sovente ascoltare il parere di alcuni considerarti un idealista o uno che crede a mere utopie.

Se accetti attivamente questa critica, come una realtà fondamentale, riuscirai a trovare le informazioni esatte per elaborare il percorso da seguire ed ottenere ciò che desideri.

Perché, è vero che la fortuna e le circostanze favorevoli sono basilari, per ottenere un certo successo professionale, ma senza informazioni corrette, per svolgere una tale professione, le circostanze e la fortuna svaniscono automaticamente.

Il pensiero utopico genera due realtà parallele che esprime il rifiuto delle reali circostanze per fuggire nell’impossibile ma reale o irreale cioè:

potresti credere di diventare astronauta a 60 anni in cui l’astronauta è una realtà professionale, ma la tua età non corrisponde ai requisiti per poterla esercitare.

Oppure immaginare di possedere e cambiare il mondo, quando il mondo è così proprio perché è tale; e tu non hai ne le risorse e neppur la convenienza di possederlo, in quanto non sarà mai tuo.

 

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità