Dopo alcune incertezze sull’abolizione del numero chiuso per il test di medicina: i ministri della salute e dell’istruzione decidono un aumento graduale
Test di medicina aggiornamenti
Dopo un comunicato stampa, pubblicato dal sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sull’abolizione del numero chiuso per il test di medicina, e per l’ingresso a questa facoltà, nascono dubbi e agitazione nell’ambiente Ateneo.
Al ministero della salute sostengono di essere ignari di fronte a questa decisione, anche il ministro all’istruzione, Marco Busetti, afferma di non saperne nulla.
Il ministro alla salute Giulia Grillo, insieme a Marco Busetti, hanno trasmesso un comunicato stampa nel quale affermano di non aver chiesto l’abolizione completa del numero chiuso ma solo un aumento degli accessi e delle borse di studio.
Questo progetto è condiviso da tutte le forze di maggioranza e onorato dal Governo in carica che sostiene di iniziare questo percorso già da quest’anno per assicurare un aumento graduale dei posti disponibili.
La cancellazione del numero chiuso
non avverrà nell’immediato ma sarà un processo graduale per il quale sarà avviato un confronto tecnico tra i ministri competenti e la Crui.
Che potranno organizzare un aumento dei posti disponibili, sino all’eliminazione del numero chiuso.
Eliminazione che richiederà anni di lavoro e non potrà avvenire nell’immediato ma solo dopo un impegno politico di media durata.
Matteo Salvini si ritiene contrario al numero chiuso per le facoltà scientifiche perché considera la necessità di avere in Italia più dottori e ingegneri.
Il ministro alla salute Giulia Grillo
precisa che c’è un impegno sincero per superare il sistema attuale, ma il progetto è un’idea rivoluzionaria e necessita un confronto con il Miur e le Università, per capire se applicarlo immediatamente o con metodo graduale.
Il criterio che oggi viene adottato per accedere alla facoltà di medicina non considera i migliori, ma solo gli individui con più memoria, dall’esperienza del ministro Giulia Grillo.
Considerando, che dai dati in possesso, il numero dei medici specializzati e formati potrebbe, oggi e in futuro, non essere sufficiente perché dobbiamo valutare anche i prepensionamenti.
Quest’anno su 67 mila candidati solo 10 mila
hanno superato il test, comprensibile di conseguenza lo sforzo organizzativo che gli atenei dovrebbero compiere per accettare tutti, sia in termini di aule per i corsi ma anche per l’impegno economico e le borse di studio.
Ma il Ministro Giulia Grillo promette: Metteremo il massimo i impegno per raggiungere brevemente un testo condiviso.
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