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Neanderthal: estinzione e inizio della specie

L’estinzione del Neanderthal ha lasciato il pianeta Terra all’Homo Sapiens che si è moltiplicato sino all’attuale era che lo trasformerà in homo informatico

Neanderthal

Estinzione e nascita dell’Homo Sapiens

Circa 200.000 anni fa compare sul pianeta Terra L’Homo Sapiens che si ritiene un discendente della specie Neanderthal  e di Cromagnon, anche se, dagli studi, si è estinto senza lasciare eredi.

Gli ominidi compaiono sul pianeta circa 65 milioni di anni fa insieme a scimpazè, oranghi e gorilla; circa 4 milioni di anni fa nascono i primi ominidi nella Rift Valley dell’Africa orientale.

L’austrolopiteco fa la sua comparsa circa 4 milioni di anni fa, la sua posizione eretta e la libertà manuale le permette di dominare il territorio.

Il più importante ritrovamento di uno scheletro, di questa specie, è stato nominato Luky.

Circa 2 milioni di anni fa nasce l’Homo Abilis: costruì il primo oggetto tagliente scheggiando il lato di una pietra a cui viene dato il nome Chopper; le braccia più corte e il cervello più sviluppato le permettevano di costruire utensili.

 

Neanderthal: estinzione e inizio della specie

L’Homo Erectus

scopre il fuoco e inizia a lavorare le pietre ambo i lati circa 1,5 milioni di anni fa e fu il primo ominide a uscire dall’Africa.

Dopo la lenta uscita dell’uomo moderno verso l’Europa e l’asia circa 40.000 anni fa: esso inizia a incrociarsi con i Neanderthal dando origine a popolazioni miste.

Le ricerche di genomica rivelano il genoma di Neanderthal dall’uno al quattro % in ogni individuo non africano.

La presenza di questa percentuale di geni neanderthal permetterebbero alla specie un naturale adattamento istintivo all’ambiente.

La risposta arriva da Benjamin Vernot e Joshua M. Akey dell’Università di Washinton a Seatle pubblicata su Sciense e da Sriram Sankararaman dell Harvard Medical School e dal Max Planck Institute che hanno pubblicato un articolo su Nature.

Negli individui non africani si nasconde circa il 4% di patrimonio genetico dei Neandertahl e sono distribuite lungo il DNA che ne comporterebbe pregi e difetti della specie.

 

Neanderthal: estinzione e inizio della specie

I Neanderthal erano individui con la vista acuta, erano cacciatori, incestuosi e aggressivi.

La loro capacità visiva riduceva quella cerebrale per via di occhi e orbite oculari molto sviluppate che concentravano il cervello sul senso visivo.

Questa qualità visiva avrebbe generato, secondo l’Università di Oxford, un carattere poco socievole in questi individui.

La loro mancanza di socialità e l’incapacità di pronunciare vocali non gli avrebbe permesso di affrontare le carestie e neppure di affrontare i cambiamenti climatici per isolamento.

 

In 22 crani di Neanderthal

ritrovati nella zona di Nihewan, è stata riscontrata un’anomalia: la presenza di un foro sul lato superiore della scatola cranica.

Si suppone che questa anomalia dipenda da accoppiamenti con individui aventi lo stesso sangue, che causando un insieme di problemi fisici: avrebbero portato la specie dei Neanderthal all’estinzione.

Infatti da quando la specie africana, parallela ai Neanderthal, esce dall’Africa inizia ad accoppiarsi con la specie europea: dando vita a un nuovo individuo, con maggiore capacità di adattamento all’ambiente.

L’essersi mescolato con altri geni ha permesso la nascita di esemplari più forti che gli hanno permesso di adattarsi e superare anche il limiti imposti dal vecchio carattere.

Il fenomeno migratorio ha concesso nuovi accoppiamenti e questo è sicuramente servito ad entrambe le masse migratorie di esemplari neanderthal.

Una nuova scoperta, nel 2015,  ha portato alla luce: L’Homo Naledy, l’uomo delle stelle vissuto tra i 300 000 e i 200 000 anni fa i cui ritrovamenti sono stati rinvenuti nella Rising Star Cave vicino a Johannesburg in sud Africa.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità