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Lucidatura: storia della gommalacca

La lucidatura artigianale a gommalacca per mobili d’epoca: l’origine e la sua storia da più di 2000 anni una vernice pregiata per finiture di classe

Gommalacca

Le prime verniciature del legno consistevano impregnando il legno di olio di lino crudo o cotto per la verniciatura di serramenti e oggetti in legno;

destinati essere esposti agli agenti atmosferici, mentre per i mobili  di casa: si usava stendere più strati di cera d’api tirata a lucido con strofinacci di lana.

La gommalacca deriva dalla secrezione di un insetto chiamato Kerria Lacca o Tachardia Lacca che vive nelle foreste della Thailandia e di Assam.

L’insetto deposita questa resina sulla corteccia dei tronchi per facilitarsi la presa.

Dopo esser stata raffinata assume la forma di palline o scaglie dorate. Facilmente modellabile, a caldo, trova diversi impieghi.

Claudius Aelianus (170 – 235 dopo Cristo) cita la gommalacca nel suo libro: Sulla natura degli animali.

La gommalacca veniva usata già cinque secoli prima, dello scritto di Claudius, e nel 1590 scrive della gommalacca anche uno scrittore inglese; inviato in india per descriverne i luoghi , gli usi e i costumi.

 

Lucidatura: storia della gommalacca

Gli Indiani usavano lucidare i loro utensili, in legno, con pezzi di gommalacca; che venivano strofinati sugli oggetti ancora sul tornio di lavorazione.

Lo sfregamento scaldava la gommalacca sciogliendola e facendola penetrare direttamente nel poro del legno.

Stradivari dal 1600 la usa per lucidare i suoi violini; la riscoperta e l’uso industriale della gommalacca avviene per merito degli inglesi nel 1790 che le danno il nome di Lac die.

Il suo uso, come unica lacca per mobili, continua sino al 1930 quando nascono le prime vernici a nitrocellulosa.

Ancora oggi i migliori restauratori, di mobili d’epoca:  usano la gommalacca disciolta nell’alcool, stesa e lucidata a tampone, esattamente come al tempo della loro costruzione.

La gommalacca viene usata anche per altri impieghi, per proteggere, fornire una glassa e dare lucentezza ai dolciumi

Usata per lucidare la frutta e renderla più appagante alla vista, nella farmaceutica per il rivestimento di alcuni medicinali, nei cappellifici per irrobustire i cappelli e poter essere più facilmente in forma

  • come collante per vetro e metallo
  • da isolante nel campo elettrico
  • per abbellire i prodotti in cuoio
  • per la fabbricazione di mole
  • Usata per fabbricare dischi in vinile
  • nelle lacche per capelli
  • come rivestimento per le piste da bowling

L’uso della gommalacca, in alcuni campi, fu sospeso per la nascita della bachelite e di altre resine sintetiche.

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità