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Spiritualità Umana

La legge dell’uomo

Al completamento dell’esperimento venerazione occorre trovare la legge originale e semplice trasmessa dal creatore dell’esistenza a tutta l’umanità 

Le tavole della Legge

Da queste informazioni potremmo notare come Mosè, con la legge contenuta nei 10 comandamenti, riesce a liberare il popolo Ebraico dalla schiavitù, dell’errore e dal potere, dei Faraoni d’Egitto.

Per iniziare: dobbiamo valutare la situazione del popolo ebraico prima della comparsa del Profeta Mosè, che era ignorante e commetteva gli errori legati all’ignoranza che lo imprigionavano nella civiltà egiziana, culturalmente e civilmente,  più evoluta di quella giudea.

Cultura dalla quale, i profeti, ottennero importante insegnamento che volevano trasmettere al loro popolo, ma per la poca cultura di questo:

furono costretti a convincerlo con segni misteriosi, invece che con la scienza che avevano appreso in Egitto.

 

Nella civiltà umana

occorrono leggi che tutti devono osservare per generare armonia all’interno della società perché i caratteri di tutti gli esemplari, della specie umana, sono molto complicati e diversi, anche se tutti: con stessi diritti.

Con l’inevitabile conseguenza che senza una legge precisa, da far osservare a tutti i cittadini: si creerebbe il caos dove: chi prende il potere è solo il più forte fisicamente od economicamente come, in parte, avviene ancora oggi nel mondo economico.

 

La legge è anche madre di dignità

Un verso del Kebra Negast, La gloria dei Re (libro per la divulgazione della religione ebraica in Etiopia), racconta di Salomone

che dimostra alla Regina di Saba come vivono i peccatori e i demoni: nella schiavitù dell’ignoranza e della presunzione.

Infatti molti  demoni  e uomini vivevano insieme ma servivano Re Salomone al suo comando, purché fossero liberi come tutti gli uomini della specie umana.

Ma il loro vincolo mentale gli era imposto dal loro errore nel quale si appassionavano e accecavano tendendo alla pazzia e al l’indebolimento della specie a causa degli accoppiamenti tra esemplari di  stesso sangue.

 

Se considero la molteplicità dei caratteri

allora inizio a vedere anche il neanderthal geloso ed invidioso oppure egocentrico ed egoista; ed osservo le conseguenze di questi caratteri legati all’ignoranza e quindi liberi di sfogarsi verso i propri simili.

Di conseguenza resta ambiguo definire quale sia la migliore condizione della specie se quella civile o animale.

Quindi puoi constatare personalmente che la legge non sarà mai gradita da tutti ma inevitabilmente diventerà un dittatura per coloro che non hanno il carattere per adattarsi alle regole a prescindere che questa legge sia divina o umana.

Ancora oggi, in alcune mentalità, viene stimato colui che riesce a rubare più di tutti e considerato: scemo, l’individuo onesto; puoi, così, immaginare: cosa accadrebbe senza una legge che determina chi è giusto e chi sbaglia.

Infatti, anticamente, venivano adorati, come divinità, coloro che dimostravano di essere più forti e senza indugio nell’opprimere  i propri simili.

Se non fosse per l’evoluzione civile: forse la specie umana sarebbe decimata a qualche migliaio di esemplari, ma non sono capace di decifrare: se sia meglio o peggio.

Perché, con il mio grado di forza, sarei già stato messo in pentola da qualche cannibale, siccome quando la fame è vera fame: il ragionamento viene meno per qualsiasi essere umano.

 

La legge dell’uomo

La legge dell’uomo è attinente ai 10 comandamenti  rivelati a Mosè sul monte Sinai che sono i pilastri fondamentali della civiltà ebraica che che si limitava ad una vita di schiavitù a causa dell’ignoranza e dell’influenza politeista egiziana.

Per comprendere meglio dobbiamo valutare alcuni particolari di Mosè: egli era ebreo allevato dalla famiglia faraonica, uccise un uomo e tentò di ucciderne un secondo.

Fu riconosciuto ebreo e probabilmente rifiutato, ad una certa età, dalla nobiltà egiziana invece che essere inserito nella scalata al potere tra i faraoni d’Egitto.

Quindi accusato di omicidio e ricercato dovette fuggire da quella terra ma, per la sua intelligenza e la cultura appresa in Egitto decise di portare con se anche il suo popolo ed esserne il capo.

Ma il popolo di Mosè non fu pienamente d’accordo con la sua politica e alcuni decisero di fare scelte diverse dai suoi ordini.

Quindi una parte si perse nel deserto e si sgretolò, tranne un  gruppo che lo seguì, nonostante la severità impostagli da Mosè con le leggi rivelategli sul monte Sinai.

Ciò che fa più scalpore come ho già ripetuto più volte, è il fenomeno che avviene quando Mosè torna dal suo popolo con le tavole della legge che sostiene siano state incise da Dio stesso.

Infatti, nel frattempo: il popolo si lascia andare al divertimento sfrenato e con i gioielli crea un vitello d’oro che, in mancanza di Mosè, decidono di adorare come un dio.

Ma al suo ritorno, già preavvisato da Aronne suo fratello, decide di punire gli idolatri con severa punizione compresa la morte.

Mentre Dio gli avrebbe inciso tra i primi comandamenti proprio il divieto di uccidere, che comprende la tortura perché: più grave dell’omicidio.

 

Perché non uccidere

Ho ascoltato il parere di alcuni soldati tornati dalla guerra, nel Vietnam o dal quella in Iraq e nei Balcani, dopo aver ucciso per difesa o per attacco, che mi dimostrava come la psicologia di un soggetto sia facilmente vulnerabile da queste scelte.

I soggetti erano come assenti e molti desideravano il suicidio, oltre ad essere sfiduciati e pessimisti, tendenti a chiudersi nel loro mondo immaginario e

fantasioso, alcuni presentavano alienazione sociale, altri il disprezzo di se stessi e l’incapacità di decidere.

Studiando psicologia compresi che erano le caratteristiche di alcuni serial killer come la sub spezione, o conoscenza paranoica di se stessi; e

l’estraneità dalla specie umana, come se appartenessero ad un altro mondo e ad una civiltà più evoluta.

Ne consegue che: nonostante il soggetto omicida dimostri più potere di chiunque altro e forse meriti di vivere più a lungo, per scontare totalmente

la sua condanna in questo mondo: non è per nulla conveniente vivere una vita con tali problemi psicologici causati dall’azione omicida.

Ti domanderai: cosa puoi pensare del suicidio; ma se è un errore uccidere: questo vale anche per te stesso.

 

Perché non rubare

La tensione generata dall’eseguire un  furto può  stimolare un effetto psicologico piacevole al quale il cervello potrebbe abituarsi e quindi dipendere.

Il furto del cleptomane è causato più dalla convinzione di ottenere ciò che crede impossibile, anche se i soldi non mancano; e non dalla necessità o dalla volontà di rubare.

Abituando il cervello a questo comportamento il furto diventa normalità e necessità della vita quotidiana anche se non vi sarebbe alcun bisogno di rubare.

Le conseguenze sono molto psicologiche perché la mente del ladro tenderà a credere che tutti rubano siccome, per il cervello: è diventata normalità,

quindi può generare estrema diffidenza verso la società, gli amici, i parenti e i familiari, del soggetto: abituato a rubare.

 

Il ladro seriale

è, invece, costretto a vivere nascosto e protetto nella continua insicurezza che qualcuno, a lui simile, entri nella sua abitazione per derubarlo.

Oppure diventa paranoico nella società perché il suo cervello è convinto che tutti rubino come fa lui normalmente.

Ogni azione che viene ripetuta quotidianamente diventa abitudine mentale, anche molto eccitante perché appartiene alla trasgressione, per questo motivo occorre esprimere sane abitudini.

 

Perché non desiderare ciò che è di altri

Perché desiderando le ricchezze e beni altrui, come anche l’amore di una donna: inevitabilmente impoverisci e accumuli debiti.

Oltre a non sapere se, ciò che è nelle mani degli altri, sia utile o nocivo alla tua vita; per esempio: se non sai gestire ingenti quantità di denaro: resterai senza, buttandolo via in ciò che, per te, può essere dannoso.

Se ottieni la donna di un altro: oltre ad indebitarti, hai messo la tua fiducia nelle mani sbagliate perché, se la donna ha lasciato suo marito per te: può fare altrettanto.

 

Perché non commettere atti impuri

Cosa sono gli atti impuri? Per il cattolicesimo l’atto impuro è associato alla masturbazione ma come dimostrato da scienziati internazionali

la masturbazione è importante, soprattutto per l’uomo, perché previene il formarsi di tumori alla prostrata.

Oltre a limitare lo stress della compagna che, senza la masturbazione, sarebbe costretta a molti rapporti settimanali soprattutto con uomini di giovane età.

Infatti sino a circa 50 anni di età: l’uomo ha molta necessità di rapporti sessuali e la masturbazione evita di essere socialmente stressanti per la donna.

La scienza consiglia all’uomo, di mezza età, almeno cinque masturbazioni settimanali; proprio per evitare la formazione di cellule tumorali.

L’atto impuro: è abusare sessualmente dei bambini; e abusare sessualmente degli animali, soprattutto a causa delle malattie trasferibili dalle bestie.

Anche per evitare gravi problemi psicologici come nel caso del pedofilo e di colui che ha ricevuto l’abuso, che determina il carattere della persona.

Lo scambismo non è il massimo dell’igiene, anche se oggi è di tendenza, ma credo che la psicologia, dei soggetti, possa subire seri danni

Lo scambismo: è ciò che anticamente prendeva il nome di fornicazione nel caso di rapporto occasionale promiscuo, e di adulterio

quando un uomo od una donna lascia il suo partner per congiungersi con un altro per motivi economici.

 

L’atto impuro  diventa deviante

perché trasgredisce le leggi naturali e quelle sociali come nel XVII° secolo in cui nacque la borghesia e il capitalismo e  i rapporti sessuali:

vennero confinati a rapporti privati  improntatati verso una logica di profitto economico; dove i corpi e le energie vengono impiegati per produrre ricchezza.

L’istinto sessuale è un fenomeno naturale che stimola al congiungimento fisico di due individui di sesso diverso, detto anche copulazione.

Ne consegue che tutto ciò che non indirizzato al quel fine, specifico: è soggetto a diventare deviazione rispetto alla prassi naturale dell’istinto sessuale.

Quindi: anche la prostituzione rientra nella categoria degli atti impuri perché trasgredisce la prassi naturale della copulazione.

Il fenomeno della devianza sessuale femminile riscontra meno casi che in quella maschile con la differenza che, nella donna: la devianza è strettamente legata alla sua condizione biologica.

Il ruolo naturale della donna è quello della maternità che potrei definire anche istinto naturale perché ho notato diversi casi in cui il rapporto sessuale, anche occasionale, era desiderato, dalla femmina, solo per desiderio di maternità.

 

La prostituta rappresenta una regressione

della donna normale infatti chi si prostituisce non può vivere un esistenza simile alle donne che non si prostituiscono.

Nelle mie osservazioni di prostitute, che mettevo sullo stesso piano civile delle donne che esercitano altre professioni, per lasciarle libere

di esprimersi totalmente: ho notato che la prostituzione diventa un abitudine mentale che obbliga la femmina a vivere il suo lavoro 24 ore su 24 come se non esistesse altra realtà che prostituirsi.

Siccome la prostituzione: non attende solo la clientela ma viene esercitata ovunque proprio per conquistare clienti; quindi: anche al supermercato, al parco,

durante una passeggiata, al mercato pubblico; ovunque si trovi la donna, che si prostituisce:  tenterà di conquistare clientela.

Osservando il loro comportamento tra conoscenti e parenti, quindi nel loro ambito familiare, non v’erano altri argomenti che quelli attinenti alla prostituzione, durante le loro conversazioni.

Le conseguenze psicologiche, di alcuni soggetti che esercitano la prostituzione sono: il desiderio di abortire, l’abbandono dei figli e nei casi più gravi anche l’infanticidio e la vendita di neonati.

Ho notato una gelosia frenata in molte prostitute, forse: non tanto per amore ma per paura di perdere una sicurezza economica, oppure un cliente.

Una prostituta non può smettere di prostituirsi perché ha trovato un sistema di sostentamento che non la stressa intellettualmente e gli costa poca fatica.

Infatti: anche coloro che vengono integrate nella società, tramite apposite istituzioni, tentano solo la fortuna; riuscendo a regolare la loro posizione sociale ma

non per interrompere la prostituzione siccome i problemi economici, generati nel tempo in cui esercitava solo quella professione,

la costringono a spendere molto ed un lavoro civile non è sufficiente ad appagare tutte le esigenze economiche.

Legge umana

Perché non dire falsa testimonianza

La falsa testimonianza è quella che si fa pubblicamente o davanti ad un giudice per diffamare o accusare ingiustamente un innocente.

Gesto che nasce dal desiderio di superiorità ed anche dal vizio di accusare il prossimo per scagionarsi dai propri errori.

Ho notato, sovente, che persone disoneste tentano abitudinariamente di accusare il prossimo di disonestà come nel caso del ladro che vede ladri ovunque, anche se c’è solo lui.

Gesto riprovevole perché il soggetto viene col tempo riconosciuto per essere un falso testimone perdendo stima e attendibilità e diventando pericoloso, per le sue accuse, rischia di essere emarginato.

 

Perché onorare i genitori

Esprimere onore ad una persona dimostra il rispetto che abbiamo per lei perché ne riconosciamo i meriti o per l’obbligo morale imposto dalla società o dall’educazione.

La mancanza si rispetto per i genitori dimostra assenza di orgoglio per le proprie radici, ma ho notato che in alcuni giovani:

il disprezzo delle loro radici è dovuto ad una mancanza di ruolo familiare da parte dei genitori oppure dalla mistificazione delle proprie radici per qualche ideale.

Anche nei vangeli canonici vi è questa mistificazione del rapporto familiare che viene diviso dai versetti contenuti nelle traduzioni italiane:

Sono infatti venuto per dividere il figlio dal padre, la figlia dalla madre e la nuora dalla suocera;  in Matteo 10 versetto 35

Questo ti conferma come il cristianesimo occidentale e l’imperialismo spagnolo nel XVI° secolo abbia tentato di abolire la legge di Mosè, in tutto il mondo; e vi sia in parte riuscito, soprattutto nel  XIX° e XX° secolo.

Mentre i popoli credevano di conquistare la libertà, soprattutto i giovani: la specie umana stava finendo il suo processo di separazione

sino ad arrivare a non concepire più una famiglia, ma solo la competizione economica che alimenta il mercato finanziario.

 

Le nostre radici

sono aggrappate alla singolarità che diede origine al cosmo e all’esistenza per questo motivo: non avrai altro Dio del creatore unico e singolare e neppure lo nominerai invano solo per scherzare.

Io lo nomino molte volte durante la giornata e non solo per onorarlo ma per contestarlo; e ho constatato che questo comportamento: è più utile che inginocchiarsi in preghiera per esaltarlo.

Infatti solo dopo che ho criticato la sua potenza a causa della mia incomprensione sono riuscito a trovare informazioni importanti che completano la mia fede e tolgono il dubbio.

Più utile perché nei momenti di rabbia sei più naturale ed assomigli alla bestia, come lui ti creò, quindi esprimi con tutto il tuo cuore e senza distrazione: il ricordo dell’Altissimo.

 

Perché santificare le feste

Per ricordare i momenti più importanti della specie umana e  il patto stipulato con l’altissimo nel quale accettammo: la responsabilità della fede.

Responsabilità che consiste nel non associare alcunché al creatore e usare l’intelligenza che lui ci ha concesso per migliorare la vita della specie umana e permettergli la rinascita in un luogo migliore.

 

la liberazione del popolo

Con questi concetti  Mosè libera il suo popolo dalla schiavitù di Faraone e dell’ignoranza che lo obbliga a commettere gesti dannosi per la sua libertà mentale e fisica.

Portandolo fuori dall’Egitto e insegnandogli a diventare civile e potente in tutto il mondo anche se di quel popolo, in questo mondo: non sai alcunché.

Tranne ciò che vuole la gestione dell’opinione pubblica dell’imperialismo occidentale che occultamente governa tutte le nazioni del mondo.

 

Le pene per chi trasgredisce la legge

Come ho accennato il popolo ebraico non era dedito ad osservare naturalmente queste leggi e fu per questo motivo che venne oppresso dal popolo egiziano.

Tra le varie tribù di Giuda accadevano fenomeni disgustosi infatti anche i capostipiti della religione monoteista: Abramo, Isacco e Giacobbe si accoppiarono

con donne consanguinee tranne Ismaele che fu allontanato dalla famiglia di Abramo nonostante fosse il primogenito, perché figlio di una serva.

Queste tradizioni portavano il popolo ebraico all’indebolimento e alla pazzia e a praticare molte ingiustizie, siccome: trasgredita una legge è conseguenza evitarle tutte.

Mosè consegna al suo popolo il Levitico che è il terzo libro della Torah e contiene 27 capitoli dedicati alla tribù di Levi ed inerenti a regole religiose e sociali che devono essere applicate.

Ma nonostante, il creatore, ordini a Mosè di non uccidere: nel Levitico troviamo la pena di morte, applicata in molte trasgressioni, che ha il sapore di imperialismo.

Infatti: noto che nell’Islam, praticamente un proseguimento del cristianesimo in Arabia, la legge di Mosè non viene citata.

Purché venga applicata la legge che trovi anche nel Levitico direttamente alla giurisdizione islamica.

Purché si voglia far comprendere di non rifiutare alcun libro della profezia monoteista

 

Lettera ai Testimoni di Geova

che uniscono la tradizione ebraica a quella della cristianità occidentale: come possono condividersi due leggi che si contraddicono totalmente ? Cioè: la legge di Mosè e quella cristiana rivista da Juan Ginès de Sepulveda.

Com’è scritto nei vangeli canonici rivisti dal presbitero e teologo: non sono venuto ad abolire la legge e  i profeti, ma per  completarla; e i 10 comandamenti: svaniscono tra la fantasia dell’amore, del perdono e dei giochi di prestigio: se porgi l’altra guancia.

I versetti che dovrebbero comprendere tutta la legge: non sono coerenti con la realtà umana, perché: se io non posso fare niente per te sono già escluso, dalla possibilità che tu possa fare qualcosa per me;  e viceversa.

Ed è Gesù stesso, nella versione di Sepulveda, che afferma: dei, i dottori della legge e quindi gli imperatori e i Re; perché figli di un unico Dio.

Finendo con ordinarti di prendere la tua croce, cioè accettare di buon grado il tuo destino deciso dai potenti.

 

Poniti delle domande

Con una legge come quella di Mosè, compresa ed applicata da tutti, non potevamo vivere  bene e in un mondo migliore ? Senza dover aggiungere alcunché ?

C’era proprio bisogno di tutte le fantasie ed i miracoli che sono state aggiunti ai dieci comandamenti ? Credo che la legge di Mosè: sia veramente qualcosa di più importante che una semplice legge.

 

Il tuo esperimento

Se vuoi divertirti a sperimentare l’attendibilità della legge, rivelata da l’Altissimo a Mosè: prova a trovarne una migliore, se hai tempo da perdere.

Oppure osservare quanto ti adatti naturalmente a questa legge, senza neppure conoscerla; e comprenderai: che è naturale.

L’Altissimo è ovunque ma pur sempre: tra te e il tuo cuore.

 

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Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità