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Lavoro freelance senza iva

Il freelance è un libero professionista non obbligato ad aprire partita iva se non supera i 5000 euro di reddito annuo

Il freelance

Il Freelance è un libero professionista che senza dipendere da alcuna azienda o società lavora per molteplici aziende, organizzazioni o privati; termine inglese che significa: lancia libera o soldato professionista.

 

Superata la soglia

del reddito annuale di 5000 euro il lavoratore freelance è obbligato ad aprire partita iva e di conseguenza registrarsi

all’istituto nazionale della previdenza sociale:  Inps; e all’istituto per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro: Inail.

 

Certamente devi poter dimostrare

che riesci a sopravvivere con questo reddito senza avere spese che lo contraddicono.

Nel mio caso sono riuscito a sostenermi perché ho riscosso una piccola pensione privata con alla quale ricorro: se sono completamente alla fame.

Ma facendo attenzione alla spesa alimentare e a quella carburanti senza usare frequentemente l’automobile: sono riuscito a vivere anche con meno reddito.

Oltre ad essere capace in agricoltura e nella pesca sportiva permettendomi un’alimentazione autonoma soprattutto d’estate.

 

Il mio carattere non ambisce

a posizioni sociali o al benessere sfrenato, le mie spese principali sono dirette esclusivamente alla mia salute psicofisica che, per ora, gestisco tramite integratori alimentari e un alimentazione leggera tenendo occupato il cervello con l’informatica.

 

L’obbligo di partita iva

Il lavoratore è obbligato ad aprire partita iva se svolge una professione in modo abituale e per 8 ore lavorative, perché in questo caso: è inevitabile il superamento dei 5000 euro di reddito annuo, purché il professionista non lo dichiari.

 

Il termine freelance

Venne coniato da Walter Scott per descrivere un sodato mercenario nel suo romanzo: Ivanhoe pubblicato nel 1819 e nel 1903 fu riconosciuto anche nel dizionario di Oxford.

Il termine freelance venne adattato anche al mondo del lavoro e comprese le professioni di avvocato, commercialista, medico, veterinario, giornalista.

Termine  allargato a tutto il settore delle partite iva che superano i 5000 euro di reddito annuo e a quelli che restano sotto tale soglia e non esercitano professione abituale o di piene giornate lavorative.

 

Cosa deve dichiarare il freelance senza iva

Il freelance senza partita iva: è comunque obbligato a fare la dichiarazione dei redditi per dimostrare al fisco il suo mantenimento e quello dei suoi beni.

Tramite ricevute generiche (senza dati iva) per ogni lavoro o commercio eseguiti; facendo attenzione ad applicare un bollo, deciso dal fisco, se la ricevuta generica supera l’importo di 69 euro.

Sulla ricevuta dovrà riportare il nome dell’acquirente o del datore di lavoro, la quota di denaro ricevuto, il nominativo dell’oggetto venduto o della mansione prestata, oltre al nome e cognome del lavoratore freelance e il suo codice fiscale.

Le matrici, delle ricevute generiche, dovranno essere consegnate al commercialista e a chi di competenza per la dichiarazione annuale dei redditi.

Tieni sempre in memoria che: un freelance senza partita iva non può esercitare professioni abitudinarie con giorni  o settimane lavorative piene.

Neppure può superare i 5000 euro di reddito e di spese annuali, perché lo strumento del fisco è sempre attento alle evasioni fiscali.

 

L’apertura di una partita iva

è molto semplice ma obbliga ad una spesa annuale per circa un totale di 8 ooo euro solo per i premi Inps ed Inail.

Oltre ad dover avere una sede fiscale, oppure un ufficio, un magazzino o  un laboratorio in regola con le norme vigenti per la sicurezza.

Purtroppo, non potendomi permettere tale spesa annuale: preferisco una vita umile e senza pretese perché non accetto i prestiti bancari per aprire un’azienda o una partita iva.

Tenendo presente che un magazzino o un ufficio possono costare un affitto di minimo 500 euro al mese mi ritroverei con 6000 euro di affitto l’anno più circa 8000 di inps e inail

un totale di circa 14 000 euro di debiti che non avendo un giro di lavoro sufficiente rischierei l’esaurimento per non saper come sdebitarmi.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità