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La Retta Via Spiritualità Umana

L’istante noto

Vincolati dalla nostra illusione tentiamo di rodere il tempo che mai si ferma neppure un istante

 

La nostra illusione

Si fonda su un concetto che obbliga la specie umana ad obbedire per abitudine mentale invece che per condizione naturale, come specificava Juan Ginès de Sepulveda,

che per dominare gli Amerindi, durante al colonizzazione spagnola del nuovo mondo, decise di interpretare gli indigeni americani con queste affermazioni.

Concetto che si è poi fuso con il DNA della specie umana, nel corso di qualche secolo, tramite le pene imposte per chi tendeva a non abituarsi a tale obbedienza.

 

A quale obbedienza  ti riferisci

Mi riferisco all’obbedienza imposta per costruire la civiltà umana che di umano ha più ben poco anche se nessuno ricorda i tempi passati

che rivelavano ancora alcune caratteristiche nette della specie umana e quindi non può fare alcun paragone con la vita attuale degli umani; anche

la storia dell’umanità ha subito distorsioni politiche che hanno inciso con la cultura spirituale della specie umana d’origine; abitudine a dire si, a chinarsi per qualcuno o

per qualcosa; e a sacrificare tutta la vita per poter essere un uomo civile con tanto di dignità; dignità che dovrebbe portarti in un luogo incantato dove non esiste alcun male ma tanto latte e miele e vergini con occhi come perle.

 

L’istante noto

E’ un capitolo del Corano ?

è proprio l’istante noto! Cioè quell’istante di cui parla anche il Corano, la Torah e i Vangeli perché questo è un fenomeno importante per tutte e tre le civiltà.

Il motivo principale per cui diventiamo tutti omuncoli, tranne gli imperatori, i Papi, i Sacerdoti e i Re della Terra; soprattutto nell’età moderna

della civiltà, perché, nonostante le fantasie e i crimini dei politeisti: essi affrontavano l’istante noto con sincerità invece che con la paura e il terrore.

 

Comportamento

che rendeva libera la specie umana da ogni minaccia ed ogni cultura religiosa o politica, anche se ignoranti e simili alle bestie.

Ma la civiltà non poteva accettare un simile comportamento sia per la sicurezza della comunità sia perché nel tempo: essa diventava sempre

più sofisticata e quindi alcuni fenomeni, considerati indegni, iniziavano ad essere mal visti; oltre a considerare che vi furono individui,

importanti per la specie, che annotarono gli eventi periodici del clima, delle maree degli astri e delle cause di alcune malattie che indebolivano la specie umana.

Quindi l’umanità era destinata a trasformarsi nel tempo perché se l’Altissimo non avesse voluto: queste persone dedite allo studio dell’ambiente, della salute dell’uomo  e del cosmo, non sarebbero esistite.

 

L’istante noto

Gli esemplari più evoluti

Questi individui che si potevano definire i primi scienziati dell’umanità erano tra i saggi e i profeti del monoteismo ma anche nell’ Egitto politeista vi erano astronomi, dottori e

studiosi della specie umana infatti furono tra i primi a delineare una differenza tra le classi sociali; anche nell’oriente politeista esistevano saggi che guidavano la specie o la rendevano schiava di qualche imperatore.

Purtroppo i personaggi più rilevanti del monoteismo si manifestano come dei poveri esiliati dalla loro terra perché in contrapposizione con la politica del paese,

ma essi predicavano la povertà pur essendo figli o parenti di noti commercianti, Faraoni, Dottori della Legge, Imperatori e Sacerdoti; infatti

se vivi nella giungla devi cacciare tutto il giorno se non vuoi morire di fame e se vivi nella civiltà devi lavorare tutti i giorni dell’anno se non vuoi morire di stenti.

Ne consegue che gli unici che hanno il tempo per dedicarsi all’osservazione degli astri, delle malattie e delle leggi erano e sono solo quelli che hanno vitto e alloggio assicurato e molto tempo a disposizione per scoprire la vita.

 

L’ inevitabile per la specie umana

Per le comunità di umani ignoranti e simili alle bestie, come me sia ben inteso, accadde l’inevitabile come quando vedi un evento che non hai mai visto e

quindi ti sembra un miracolo o una magia; con l’inevitabile conseguenza di dare al soggetto, che dimostra più intelligenza, un’importanza superiore ad ogni altro umano.

Quindi osservando l’esempio, di Mosè, allevato dalla famiglia di Faraone e vissuto negli ambienti della nobiltà egiziana, dove anche la cultura era sovrana,

impara il fenomeno delle maree che gli permette di salvare, da Faraone e dalle acque del Mar Rosso, il popolo Ebreo che ignaro, delle interazioni gravitazionali

della Luna con la Terra e gli oceani, crede di aver trovato il Profeta; che intercede con Dio, oppure un mago dei più colti, ma come puoi notare dagli eventi storici del popolo Ebraico,

Mosè non salva alcuno e neppure trova la terra promessa, da Dio, per quel popolo che vagava nel deserto e che ancora oggi detiene con le armi un territorio occupato con la forza.

 

L’istante noto

Infatti il popolo Ebraico fu maledetto

già ai tempi di Noè perché politeista e praticante opere sataniche decimato durante il cataclisma che inondò e distrusse la loro terra.

Sinceramente se Mosè fosse stato un giusto: avrebbe insegnato a tutti il moto delle maree ed avrebbe evitato di farsi notare come un profeta, un mago od un intercessore speciale ed unico verso Dio.

Ed è forse per il carattere di Mosè che il Dio che si rivela a lui è un Dio geloso, infatti mentre è sul monte a scrivere le tavole della legge per costruire il suo impero.

viene avvisato da Aronne: che il popolo si sta divertendo ed ha raccolto tutti i gioielli per farne un vitello d’oro da adorare come un dio.

Ed è in questo caso che applica la pena di morte nonostante sia il profeta a cui viene ordinato di non uccidere: proprio dal Dio che gli rivela le tavole della legge.

 

Cos’è l’istante noto ?

Traduzione interpretativa di alcuni versetti del capitolo 38 del Corano:

  • 24  …..Il profeta Davide capì che era stato messo alla prova pretendendo un pecora che non era la sua in aggiunta al suo capo di bestiame….. Quindi implorò il perdono del suo Signore, cadde in prosternazione e si pentì….
  • 25 Allora lo perdonammo egli ha un posto vicino a noi e un buon luogo di ritorno….
  • 26 O Davide abbiamo fatto di te un vicario sulla Terra…..
  • 27 Non creammo invano in cieli e la Terra….
  • 39 Questo è il nostro dono….
  • 40 In verità egli ha un posto vicino a noi….
  • 41 Ricorda il nostro servo Giobbe…..
  • 43 Gli restituimmo la sua famiglia….. misericordia da parte nostra….
  • 45 Ricorda i nostri servi…..
  • 46 Ne facemmo degli eletti….
  • 47 In verità son presso di noi….
  • 54 In verità questi sono i beni che vi concediamo…..

Nonostante il capitolo lodi e glorifichi l’Altissimo, unico e potente: in alcuni versetti si esprime al plurale, che per l’esegesi islamica indica un plurale majestatis.

Ma perché: chi ha dettato il Corano a Muhammad non si è espresso al singolare visto che non possiamo associare al Dio Geloso alcunché?

Questo, a mio avviso: è più significativo di bestemmia che i versetti notati da Salman Rushdie per i cui è stato condannato alla pena di morte.

 

Chi sono questi signori

che non hanno creato invano i cieli e la terra?

La trinità cristiana ? O le tre divinità arabe che per l’opinione dei facoltosi economi erano utili anche loro con il più Grande?

Non vi è coerenza neppure nella lettura coranica come in quella biblica; solo tante prediche per portare la specie umana all’unicità di Dio con la violenza,

le pene di morte, il terrore, la tortura; mescolate con il desiderio di politeismo o meglio: di ricchezza e potere civile che promettono l’inferno o il paradiso.

E’ l’Arcangelo Gabriele che conosce il plurale majestatis ? Abbiamo degli angeli che hanno studiato letteratura ? No! Solo fantasie e desiderio umano, null’altro.

 

Questo è l’istante noto

nel quale tremano i cuori e i cervelli si aggrovigliano nelle congetture. Non v’è altri che l’Altissimo !

Non è un Dio geloso ma pretende di essere riconosciuto e disprezza chi lo sostituisce con l’ignoranza o con chi non ha alcun potere; sino a quando non ha compreso ed accettato la verità che singolarmente a creato il cosmo e l’esistenza.

L’altissimo è sempre tra te e il tuo cuore e la tua connessione con Lui non necessita di alcun intercessore, Egli è l’Unico.

Vincolati dalla nostra illusione tentiamo di rodere il tempo che mai si ferma neppure un istante, ma leggendo ciò che è inciso nell’esistenza dell’uomo comprenderai ogni fenomeno ed anche il più piccolo evento.

  • Non v’è costrizione nella religione, la retta via: ben si distingue dall’errore (Corano 2; 256)

 

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità