Abbandono della logica, azione inopportuna, infrazione di una regola civile o matematica comporta la nascita dell’errore, lo sbaglio
L’errore
E’ la prima esperienza che fai nella vita. quando da accovacciato, per terra, tenti la posizione eretta e sbagliando la impari.
Lo sbaglio ci insegna a camminare, seconda esperienza di sbaglio nella nostra esistenza e solo accettando ed osservando il tuo errore puoi capirlo ed imparare a non sbagliare.
Potresti dirmi che una tale azione è errata ma sino a quando la mia coscienza non riceve quell’informazione dall’esperienza non può capirlo e si ripeterà.
Per quanto riguarda l’adorazione dell’Altissimo nel corano troviamo versetti chiari sulla sua onnipresenza. Ovunque ci volgiamo ivi è il volto dell’Altissimo.
Noi siamo responsabili dei nostri errori che, però, sono gli esami di maturità per portare consapevolezza alla nostra coscienza e rendere conscio l’inconscio, individuale e
collettivo, come consiglia lo psichiatra Gustav Jung, per evitare che l’inconscio decida della nostra esistenza e noi confonderlo col destino o qualcosa di più rovente.
Lo sbaglio
Può nascere da una convinzione errata o semplicemente dalla distrazione, c’è anche da considerare chi sbaglia di proposito, per farsi pubblicità o
perché e pagato per farlo, oppure perché i suoi disordini ossessivo compulsivi non gli lasciano libertà di scelta dal commettere un errore.
Lo sbaglio si può distinguere
in diverse categorie: errore in ambito religioso e prende il nome di peccato, oppure di calcolo, grammaticale, legale, tecnico o coeso ad una falsificazione della realtà a causa di un ideale o di un’emozione che stimola l’inconscio od un sintomo dovuto a qualche patologia mentale.
Sovente l’errore viene connesso alla situazione psicofisica del soggetto che sbaglia nel quale identifichiamo l’incidente causato da errore umano.
Vi è poi l’errore fondamentale di attribuzione quando generalizziamo su di un comportamento o un fenomeno non oggettivamente capibile, ma prodotto dalle congetture del nostro cervello, che genera conclusioni non veritiere.
Cosa comporta errare
Sbagliare comporta notevole perdita di tempo, per riparare lo sbaglio, oltre a percepire un senso di colpa e di disagio per l’incapacità di non sbagliare.
In senso religioso, il fenomeno, diventa ancora più sensibile perché nella tradizione religiosa c’è il rischio dell’inferno e la pura della condanna inflitta per i nostri errori.
Però devo ammettere che oggi considero, i miei errori, come veri maestri dell’esistenza, chiaramente sospendendo di ripeterli; ma sbagliare e andare anche contro i principi morali della civiltà:
spiega il perché esistano quelle leggi e quelle morali, mentre da una semplice lettura o sermone questo processo di conoscenza non avviene.
Questo non giustifica l’errore ma limita la sua interpretazione errata o esagerata siccome l’Altissimo, entità creatrice dell’esistenza, conosce
perfettamente la nostra condizione psicologica, biologica e la fragilità di tutti noi ma anche l’intenzione con cui un essere umano commette il suo sbaglio.