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Come nasce l’elettricità

La scoperta che insegna come nasce l’elettricità e la sua presenza continua nella vita dell’uomo: risale al periodo che inizia nel 250 a C – 224 d C

Come nasce l’elettricità

Nel 1938 Wilhelm Konig trovò, nel museo Nazionale Iracheno: la batteria di Baghdad, risalente alla dinastia persiana dei Parti: periodo dal 250 a C – 224  d C

L’elettricità è oggi, uno: tra i beni di consumo necessari per l’esistenza della vita umana che utilizza dispositivi domestici e professionali e terapeutici alimentati dalla corrente elettrica.

Attualmente sei a conoscenza che l’elettricità deve essere prodotta da centrali nucleari, bacini idroelettrici, e generatori a idrocarburi.

Oppure tramite generatori eolici o pannelli fotovoltaici anche se: Nikola Tesla suggerì metodi più economici, ma ancora top secret.

Tenendo in considerazione che le necessità energetiche dei tempi di Tesla: non erano quelle di oggi che consumano migliaia di mega wats ogni ora.

 

La batteria di Baghdad

di origine persiana, era costituita da un’anfora in ceramica ed un cilindro di rame con un’asta di ferro al suo interno.

Il cilindro di rame era costituito da un foglio di rame arrotolato su se stesso e al suo interno la barra di ferro era isolata dal foglio di rame tramite asfalto naturale.

 

Asfalto: ottenuto dalla composizione di idrocarburi

naturali solidi e liquidi e roccia asfaltica dalla quale si estrae il bitume.

Il cilindro era immerso in una soluzione elettrolitica composta di succo di limone, succo d’uva o aceto, mentre:

il rame e il ferro sono elementi elettrochimici che generano una differenza di potenziale: se immersi in una soluzione elettrolitica.

Soluzione: che permette la conduzione elettrica tramite l’intervento degli ioni: entità molecolari cariche elettricamente

a causa del fenomeno generato dall’atomo o da un gruppo di atomi: che cedendo o caricandosi di uno o più elettroni diventa uno ione.

 

 

Gli ioni sono molecole

che si trasferiscono a un catodo o a un anodo: nomi attribuiti che derivano dalle molecole che si sono caricate di elettroni o che li hanno ceduti.

Infatti gli atomi caricati negativamente vengono nominati Anioni mentre quelli che caricati positivamente prendono il nome di Cationi.

Gli Anioni sono attratti dagli anodi: elettrodi sui quali avviene una semi reazione di ossidazione che produce elettroni; mentre i cationi sono attratti dai catodi: elettrodi sui quali avviene una semi reazione di riduzione spontanea che consuma elettroni.

Come nelle batterie elettriche il catodo: è il polo negativo mentre l’anodo: è quello positivo.

 

 

 

La Batteria di Baghdad

non sembrava avesse un uso concreto, perché durante gli scavi non si sono trovati dispositivi elettrici.

Potrebbe essere stata usata per placare piccoli oggetti in oro oppure per elettrificare cancellate e recinti per il bestiame come si usa ancora oggi con il nastro elettrico e la batteria a 12 volts che respinge le mucche e i cinghiali.

Oppure per suggestionare il popolo tramite riti: in cui la batteria aveva il ruolo di generare effetti speciali come alcune leggende narrano dell’arca dell’Alleanza che sembrava potesse caricarsi elettricamente tramite i fulmini e l’elettricità elettrostatica.

Rilasciando il potenziale energetico appena veniva toccata, perché scaricava a terra l’elettricità accumulata.

Infatti le leggende la descrivono sempre isolata da terra e trasportata tramite lunghi travi che permettevano, ai portantini, di stare alla distanza di sicurezza.

Dotata di una catena che poteva scaricare a terra l’energia elettrostatica per poter essere aperta e sistemata.

 

 

L’Arca Dell’Alleanza

descritta nelle leggende era costruita in legno e rivestita di lamine doro all’interno e all’esterno e conteneva le tavole della legge, trasmessa a Mosè, alcuni pezzi di manna del deserto e il suo bastone.

Alcuni bassorilievi geroglifici Egiziani rappresentano una figura simile alla pila di Baghdad ma che potrebbe rappresentare: la spina dorsale di Osiride con il serpente primordiale che nasce dal fiore di loto.

Mentre per gli ufologi, i disegni, rappresenterebbero dispositivi capaci di trasmettere radiazioni che, per caso: vennero inventati 10 anni dopo le pubblicazioni delle immagini di Dendera per conto dello scopritore: Auguste Mariette.

Mosè, infatti, era nato, cresciuto in Egitto e vissuto la sua gioventù in casa del faraone, quindi potrebbe aver avuto accesso alle conoscenza segrete

dei Nobili Egiziani tra i quali vi erano i maghi più abili, esibivano gare di magia e con quest’arte giudicavano il popolo.

 

 

Come nasce  l’elettricità

L’elettricità statica dell’Ambra

Anche la pila di Alessandro Volta assomigliava tecnicamente alla batteria di Baghdad.

Le prime ricerche inerenti al fenomeno elettrico risalgono al periodo del 600 a.C per opera di Talete.

Studiando le proprietà elettriche dell’Ambra in greco Elektron: una resina fossile che se strofinata attira piccoli oggetti e può produrre scintille perché caricata elettrostaticamente.

 

 

 

 

 

 

Nel 360 a. C. Platone descrive l’elettricità

nel dialogo platonico, che ha inciso maggiormente nelle materie scientifiche e filosofiche, intitolato: Timeo.

Nel 300 A. c: anche Teofrasto di Ereso descrive le proprietà elettrostatiche di altri materiali che generano lo stesso fenomeno elettrostatico dell’Ambra.

Nel 1600 d.C. Williams Gilbert trasformò la parola Greca Elektron: in Electric  ma anch’egli continuò a studiare i fenomeni elettrostatici dell’ambra e di altri materiali come il vetro e lo zolfo.

 

 

Nel 1660 venne costruito il primo generatore

elettrostatico nominato: Sfera Elettrostatica, dal fisico tedesco Otto Von Guericke migliorata dallo scienziato britannico: Francis Hauksbee.

Nel 1700 iniziò a svilupparsi un ‘enorme interesse per i fenomeni elettrici soprattuto quelli usati nei salotti settecenteschi per intrattenere i nobili.

Con giochi di prestigio che non si erano mai visti, sino a quell’epoca; e l’elettricità iniziò ad essere conosciuta popolarmente: come un gioco, un divertimento ed anche come una terapia fantascientifica, curatrice tramite applicazioni elettrostatiche.

 

 

L’ elettricità ha sempre accompagnato l’uomo

ma egli non sapeva e non intuiva cos’era e come usarla.

O forse; i popoli antichissimi: avevano una conoscenza che venne nascosta e trafugata da alcuni imperatori.

Infatti: fu anche per impossessarsi di queste conoscenze che nell’antichità sono state combattute guerre atroci oltre al potere territoriale: alcuni individui

compresero che: vi erano popoli con una conoscenza che gli concedeva alcune qualità, considerate misteriose, che donavano potere sulla popolazione.

Molti re e imperatori divennero curiosi di tali poteri e decisero di impossessarsene a qualsiasi costo, alcuni: per considerarli magici; e altri: per studi scientifici.

 

Come nasce l’elettricità

Le ricerche scientifiche

continuarono con lo studio della conducibilità dei corpi nel 1729 con lo scienziato britannico Stephen Gray

Nel 1733 venne scoperta l’energia elettrica positiva e negativa dal chimico francese: Charles Francois de Cisterney du Fay; nominata con i termini: elettricità vetrosa e resinosa mentre Jean Teophile Deasaglier coniava i termini isolante e conduttore nel 1740.

Cristian Ludof nel 1743 osservò le scintille generate elettricamente e studiò la loro proprietà di incendiare le sostnze volatili

Nel 1745 venne costruita la bottiglia di leida, madre del condensatore elettrico, inventata da Ewald  Jurgen George von Kleist e Pieter van Muschenbroek

 

Il Fisco Botanico William Aston

scoprì che l’elettricità si trasmetteva istantaneamente per lunghe distanze.

Per poi arrivare al pericolosissimo esperimento condotto da Benjamin Franklin nell’anno 1752 tramite un’aquilone sotto un temporale.

L’esperimento consisteva nel far volare un aquilone attrezzato di una punta metallica, legato a terra con un filo di seta; ed una chiave di ferro legata al filo; all’altezza per poterla toccare.

Franklin voleva dimostrare la natura elettrica del fulmine, infatti: quando l’aquilone fu toccato dal fulmine si caricò di energia che trasmise a terra tramite il filo di seta; e Franklin: poté constatare il passaggio di elettricità toccando la chiave di ferro.

Ignaro del rischio che stava correndo: inventò, tramite altri studi inerenti alla bottiglia di leida: il parafulmine mentre un suo collega, volendo ripetere l’esperimento, restò fulminato dalla scarica.

 

Come nasce  l’elettricità

Cos’è Il fluido elettrico

Benjamin Franklin nel 1754 emise la prima teoria attinente all’elettricità che considerava come un fluido elettrico composto da particelle

che si respingevano tra loro, mentre erano attratte dalle particelle della materia.

Un fluido elettrico in eccesso generava energia vetrosa o positiva, mentre un fluido elettrico in difetto ne produceva una negativa.

Le teorie di Franklin poggiarono le fondamenta per gli studi successivi inerenti all’elettricità e ai fenomeni generati dalla sua presenza

Ad avere accesso a queste informazioni furono scienziati come: Michael Faraday, Luigi Galvani, Alessandro Volta, André Marie Ampere e George Simon Hom.

Il primo generatore statico di energia elettrica fu inventato nel 1799 da Alessandro Volta che nominò: apparato elettromotore, o più comunemente: pila.

Invenzione: che assomigliava alla Batteria di Baghdad, ma che trasformò il mondo e la vita della specie umana.

 

 

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità