Categorie
Ambiguamente

Chi è Mosè per la storia e per le religioni

La religione monoteista considera Mosè come il salvatore del popolo Ebraico profeta e inviato di Dio dal Quale riceve aiuto e sostentamento

Il salvatore degli Ebrei

L’archeologo Israel Finkelstein collega il personaggio di Mosè ad una data più antica, della storia del popolo di Israele, un evento risalente al periodo che parte dal VII° secolo a. C.

Corrispondente al conflitto tra Re Giosia e il Faraone Necao II° di conseguenza questo evento potrebbe essere entrato a far parte delle pie tradizioni.

 

L’origine semantica della parola Mosè

viene collegata, dalla tradizione biblica, al fenomeno di estrarre acqua; con questa versione, Mosè, sarebbe colui che estrasse l’acqua.

Altra interpretazione, contraria a alla precedente, vedrebbe il personaggio di Mosè come colui che Estrae,

in senso di estrarre un popolo da una determinata condizione o come un salvatore e un liberatore.

Mentre gli Egiziani: preferiscono vedere in Mosè il fanciullo, il discendente, esempio: “Thut mosis” (figlio di Toth).

 

Mose discende dalla tribù di Levi

figlio di Amram e da Yochebed, i suoi fratelli erano Aronne e la sorella Miriam, maggiore di età di Aronne, il quale, aveva tre anni in più di Mosè.

Musa è un profeta fondamentale di cinque religioni monoteiste: l’Ebraismo, il Bahaismo, il cristianesimo, l’Islam e il Mormonismo.

Per l’Ebraismo: Mosè è un grande Profeta come per l’Islam e il cristianesimo; colui che trasmette all’umanità le tavole della legge dettate dall’Altissimo.

Considero la figura di Moses, Musa o Mosè: un Inviato dell’Altissimo destinato a trasmettere il buon senso tra la comunità Ebraica, estratta dalla schiavitù, del popolo egiziano, ed emigrata in Palestina.

 

La terra promessa ad Abramo

dall’Altissimo; e conquistata, solo, dopo la liberazione del popolo Ebraico dagli Egiziani, per merito del profeta Mosè.

Ciò che è più rilevante della sua esistenza sono: i dieci comandamenti trasmessi d’Altissimo a Moses, che generano una costituzione di leggi civili.

Un codice civile che avrebbe permesso, al popolo ebraico, di liberarsi dalla schiavitù, imposta dai faraoni.

Di moltiplicarsi e di costruire una nuova nazione, quella del popolo di Dio; che in lingua ebraica è: Israele.

 

La fede di Mosè

e le capacità mentali, concesse dall’Altissimo, hanno permesso, a Mosé, di liberare il suo popolo.

Oltre a: informare l’uomo di una nuova mentalità, che si avvale di principi e di leggi naturali; che permettono: una comprensione più sensibile degli eventi e la possibilità di prosperare.

Non voglio citare i miracoli e le vicende attribuitegli perché non le ritengo opportune, ma più utile: considerare la legge ispirata dall’Altissimo al Profeta del monoteismo.

Come le altre figure profetiche: ritengo necessario capire il messaggio e non perdere tempo in effetti speciali e giochi di prestigio o miracoli, utili nell’antichità per convincere gli ignoranti.

 

La fede non è un gioco

o un fenomeno astratto e misterioso, come cercano di farti credere; ma è una realtà:

che appartiene alla spiritualità umana, spiritualità distinta e separata dalle religioni, dalle tradizioni, dai movimenti, dalle culture;

spiritualità: totalmente incurante di qualsiasi fenomeno, chiamato miracolo, che non sia possibile alla natura e all’uomo;

creati entrambi dall’Altissimo; Colui che risiede in te perché: è la vita della tua esistenza. (La vita del tuo essere – “Ayatu wa Judaka”)

 

Mosè fu il primo che sconfisse l’arte della magia

tramite la sua intelligenza e la conoscenza della verità mostratagli dall’Altissimo,

che gli permetteva di comprendere i trucchi, dei maghi, pretenziosi di dimostrare poteri magici, stupendo la folla e i faraoni con giochi di prestigio.

Dimostrò al popolo egiziano ed ebraico che non si può sfuggire alla volontà dell’Altissimo,

assistendo ad eventi naturali che, per superstizione degli ignoranti, venivano attribuiti a poteri magici di Mosè.

Fece comprendere al popolo Ebraico che Dio promette, ma l’uomo deve fare il resto; di conseguenza tutto ciò che otteniamo:

dipende dal risultato dei nostri sforzi e dal fenomeno spirituale che stiamo vivendo.

Un’ulteriore interpretazione biblica del nome di Mosè è: salvato dalle acque perché fu estratto e salvato dall’acqua dalla figlia del faraone.

 

La salvezza e la vita di Mosè

ti permette di capire ciò che sostengo con: la geometria dell’esistenza creata dall’Altissimo:

“La madre di Mosè mette suo figlio in una cesta e lo lascia portare dalla corrente del fiume, a salvarlo sarà la figlia di faraone che, per farsi aiutare ad allevarlo, inconsciamente lo riporta a sua madre”.

L’uccisione di un uomo, per mano del profeta, il suo senso di colpa e il castigo inflitto dal faraone:

ti permette di osservare che, anche i profeti, non sono liberi dalla legge, ma sono tutti obbligati alla sua totale sottomissione.

Mentre l’attraversamento del Mar Rosso, e l’apertura del passaggio per il popolo Ebraico: lo considero un fenomeno naturale che,

sempre per la geometria dell’esistenza creata dall’altissimo,  è avvenuto nel momento giusto con le persone giuste; mentre al termine, del fenomeno naturale, è accaduto l’inevitabile per gli oppressori.

 

Mosè

Le coincidenze geometriche dell’esistenza

create dall’altissimo, non vanno confuse con riti magici o poteri soprannaturali.

Tutti i fenomeni che accadono sono collegati alle leggi fisiche della natura, imposte dall’Altissimo;

e la loro interpretazione è dovuta alla psicologia degli individui che li osservano.

L’ignoranza, cioè non conoscere le leggi naturali: genera teorie fantasiose che allontanano il credente dalla fede.

Fede: che non nasce dallo stupore dei poteri magici, inesistenti, e dalle illusioni ottiche o psicologiche,

ma una fede che germoglia nell’esperienza di adattamento alle leggi dell’Altissimo e che permette al credente di percepire la sicurezza del vivere nella verità.

E maturare la sua fede con le prove ottenute dal suo adattamento, che nel corso degli anni, trasformeranno quel germoglio: in una gigante pianta di senape.

 

Non esiste alcuna magia

e neppure fenomeni inspiegabili, l’Altissimo non ha bisogno di giochi di prestigio per manifestarsi.

All’Altissimo: tutti i nomi, più belli, gli appartengono, Egli è la tua Vita, perché senza di essa non potresti essere, l’Altissimo si manifesta nella tua Esistenza e in tutto ciò che Esiste.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità