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Chi è Aristotele

Accenno brevemente ad Aristotele: padre del pensiero filosofico occidentale per completare la serie di articoli dedicati alle sacre scritture

La filosofia di Aristotelica

Aristotele è filosofo, scienziato, studioso del ragionamento e dell’argomentazione per definire la correttezza dei procedimenti del pensiero umano attinenti a prove deducibili o alla generalizzazione di dati parziali o inferenti.

Aristotele nasce a Stagira nel 384 prima di Cristo e muore a Calcide nel 322 (prima di Cristo) insieme a Platone, filosofo e scrittore greco; e Socrate, filosofo greco antico: Aristotele viene classificato tra i padri della filosofia occidentale.

 

La scienza medica greca

fondata sull’equilibrio e la moderazione produce le leggi che vengono seguite da Aristotele che tenta di trovare il Giusto Mezzo, per vivere felici.

Espone la sua considerazione sulle tre politiche possibili per una civiltà: Monarchia, Aristocrazia e Politeia o costituzione che per i greci era anche regime politico,

corpo civico e diritto di cittadinanza; che facendo leva sul ceto medio benestante riuscì a stabilizzarsi con facilità assumendo il meglio della democrazia e dell’oligarchia.

Con la differenza che la democrazia viene considerata: il governo dei poveri che sottraggono ai benestanti le loro ricchezze e si identifica con l’oclocrazia.

Democrazia = Oclocrazia: predominio politico del popolo che fa valere i propri diritti tramite manifestazioni di piazza imponendosi sul potere dello stato.

 

Nella Politica di Aristotele

La funzione della donna nella famiglia è quella imposta dalla differenza sessuale, di cooperare con l’uomo a causa della procreazione e della cura dei figli e della casa…….

La donna si distingue dall’uomo per la sua razionalità parziale e per così dire: dimezzata….. la ragione e la competenza linguistica femminile sarebbero  quindi limitate alle capacità di comprendere ed eseguire gli ordini del capo famiglia.

Anche in ambito di procreazione: Aristotele assegna alla donna un ruolo secondario. Nel Concepimento infatti la madre interviene solo come materia in cui il padre imprime il suggello della sua forma.

 

Aristotele scrive nella politica

Tutti hanno varie parti dell’anima ma in misura differente: perché lo schiavo non ha la facoltà deliberativa, la femmina: la possiede ma è incapace e il fanciullo: ce l’ha ma è imperfetta.

Da questo verso, di Aristotele: Juan Ginès de Sepulveda trovò la motivazione per affrontare gli indios americani al fine di colonizzare il nuovo mondo:

l’America; e revisionare i vangeli greci per adattarli all’esigenza del tempo; che fu accettata dallo stato pontifico della chiesa di Roma definendo gli amerindi: omuncoli o esseri dediti all’obbedienza per condizione naturale o schiavo per natura

 

Il Cardinal Caetano

non fece alcuna opposizione al concetto aristotelico interpretato da Juan Ginès de Sepulveda ed anche il Papa accettò di buon grado questa filosofia.

Mentre Galileo Galilei fu accusato di eresia nel 1614 per aver sostenuto il moto della Terra intorno al Sole e di voler contraddire le sacre scritture

Condannandolo al silenzio per circa 400 anni sino a quando fu scagionato da Papa Giovanni Paolo II°

 

Per Aristotele la riproduzione è comune

ad entrambi i sessi: il maschio è portatore del principio di mutamento e della generazione mentre la femmina quello della materia.

Poiché il principio di mutamento del maschio è migliore e più divino, della materia: alla quale appartiene la femmina.

 

In alcuni ambienti universitari statunitensi

Aristotele viene considerato un misogino che indica un sentimento di avversione per le donne che può essere manifestato anche dalla donna stessa.

Oltre a considerare: il razzismo manifestato nella sua politica che considera lo schiavo e la donna incapaci di facoltà deliberativa.

Per l’occidente la dottrina di Aristotele diventa la suprema verità perché la sua mente fu in quel periodo, 384 – 322 (prima di Cristo):

l’espressione più elevata della mente umana; dottrina politica che venne adottata in tutto l’occidente e generò la civiltà attuale.

 

Le mie perplessità aristoteliche

Consistono nell’ipotesi che, questa dottrina: sia stata confusa con il cristianesimo e successivamente anche con la religione islamica.

Infatti circa 2000 anni sono stati necessari per far raggiungere all’occidente questa tipologia di civiltà alla quale dopo circa 1500 anni: si sta adattando anche il mondo Arabo.

Oggi nonostante le nuove leggi per la parità dei sessi e il rispetto dei loro diritti, la dottrina aristotelica è per la maggiore: quella ampiamente sostenuta in tutto il mondo.

 

Cosa mi intristisce di Aristotele

Nonostante sia sempre stato contrario alla filosofia aristotelica: nel bel mezzo del cammin della mia vita dovetti darle ragione ed adattarmi alla realtà, per svariati motivi che comprenderai, anche tu, vivendo la tua esistenza.

Per esempio oggi l’obbedienza non è esplicitamente rivolta ai mariti perché la politica femminista rifiuta di prostituirsi legalmente, come ha definito il matrimonio negli anni 60 del secondo millennio.

Ma è facile per la femmina obbedire al datore di lavoro, all’amico, allo stato o semplicemente a chi le offre benessere e denaro.

Ed è quest’ultimo che manifesta la materialità della donna anche se vorrebbe dimostrare amore, sentimento e spiritualità.

Mentre invece cerca solo denaro, sicurezza ed essere adorata come unica santa al mondo pur sapendo cos’è in realtà.

Il mio non è razzismo e neppure essere misogino perché mi piacciono le donne da morire, ma semplice constatazione.

Dopo un’osservazione della donna durata circa 30 anni: è con il mio profondo dispiacere che ammetto: ciò che devo ammettere, pur sempre: senza generalizzare per rispetto della psicologia.

Il comportamento dello schiavo per natura: viene adottato anche dall’uomo che ama la ricchezza, il divertimento, il sesso, il potere, il successo e

si prostra ad essi come se fossero il dio supremo che provvede ad ogni necessità tralasciando i problemi familiari ed anche personali.

In un sacro e antico manoscritto lessi: un uomo su mille riuscii a trovarlo, ma mai: trovai una donna tra tutte.

 

Come nasce il comportamento da schiavo

Da esperienza personale: lo schiavo per natura è un comportamento che può essere anche autoimposto semplicemente da un senso di sicurezza che pervade la mente

inebriandola con la falsa certezza di aver trovato la soluzione ideale per non preoccuparsi del futuro e l’ipotetica concessione di poter appagare i propri desideri tramite l’umiltà della servitù, fedele, ad uno o più padroni.

Quando questo pensiero nasce nella mente del soggetto egli ha pochi secondi per decidere di essere un uomo libero oppure uno schiavo per natura.

Basta che chi fa le veci del padrone offra una certa somma di denaro che appaga il desiderio economico del soggetto e quei pochi secondi, in cui il cervello elabora cosa stai facendo, svaniscono in un attimo senza neppur lasciare il ricordo nella mente.

Infatti: anche nel sistema, civile attuale, accade lo stesso fenomeno: esso ti promette sicurezza economica, salute, lunga vita e benessere

quindi il cervello si inebria, di questi doni; e si prostra al sistema politico come uno schiavo per natura.

Come accadde nelle religioni con la promessa del paradiso, perché se obbedisci all’impero e sei  umile nella società attenendoti a tutte leggi religiose: non brucerai nel fuoco, purché gli imperatori, i Papi e i nobili facciano l’esatto contrario.

 

Per uscire dal vincolo

di obbedienza per condizione autoimposta, dovetti lasciare ogni sicurezza e tutti i divertimenti.

Con questa mossa mi ritrovai per un certo periodo a soffrire di paura della povertà e della solitudine ed anche del fuoco dell’inferno,

ma lasciandomi trasportare da esse: entrai in un nuovo mondo e tornai un uomo libero.

Resto sempre disposto a modificare le mie teorie in caso di prova contraria che però non ho ancora ricevuto dopo  54 anni di vita.

Infatti anch’io attualmente per il desiderio di essere presente e conosciuto nel web mi auto impongo l’obbedienza alle regole di Google e ai suoi algoritmi.

Come feci ancora 15 anni fa con le donne: per l’amore e la fantasia sessuale che mi imponevano la negazione di me stesso per poter vivere in armonia con i miei desideri.

 

La realtà del carattere umano

non è, solo, una condizione naturale all’obbedienza o allo schiavo per natura ma, anche, una capacità della specie umana di adattarsi a qualsiasi circostanza che ne permette la sua evoluzione fisica ed intellettuale.

Come affermava lo zoologo, botanico enciclopedista francese Jean Baptiste Lamarck nel 1809: con la pubblicazione dell’opera  Philosophie Zoologique; nella quale considerò: gli organismi, presenti sul pianeta, come il risultato di un graduale processo evolutivo che avviene nell’adattamento alle condizioni ambientali.

Le informazioni non sostituiscono il parere del tuo psicologo

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Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità