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Altruismo ed egoismo

L’altruismo è uno stato motivazionale che mira ad aumentare il benessere del prossimo, mentre l’egoismo ha il fine di migliorare il benessere personale

L’altruismo

Adam Smith  (1723 – 1790) filosofo ed economista scozzese: sostenne che vi fosse una tendenza naturale ad aiutare gli altri che nasceva dalla capacità soggettiva d’empatia, una qualità che permette di immedesimarsi nella vita e nelle circostanze del prossimo.

.Jeremy Bentham (1748 – 1832) filosofo e giurista inglese, sosteneva che l’uomo fosse un calcolatore e che tramite l’interesse per aiutare il prossimo calcolasse costi e benefici onde evitare dolore e ottenere piaceri.

August Comte (Isidore Francois Xavier 1798 1857) filosofo francese sociologo fondatore del positivitivismo; conia, nel 1851, il termine: altruismo, una qualità propria della natura umana come l’egoismo

John Stuart Mill  (1806 – 1873) filosofo ed economista britannico dichiara che i dolori citati da Bentham potevano nascere da un mancato appagamento di un’aspettativa

in un favore di ricambio, oppure dalla paura di mancare ai propri doveri nei confronti del prossimo o al Creatore; con conseguente deduzione che, il vero altruismo, consista nel considerare la felicità del prossimo in uguale misura ed importanza alla propria.

Per Charles Darwin (1809 – 1892) l’altruismo nasce da un istinto umano ad interessarci del prossimo ed è considerato parte della selezione naturale che si esprime nell’evoluzione della specie.

Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900) filosofo tedesco influenzato dalle correnti politico filosofiche di Aristotele, Platone e Schopenhauer,

sostenne: l’altruismo essere prova di cedimento umano difronte alla pietà che per la sua filosofia andava combattuta come un difetto che limitava l’uomo.

Il mio giudizio di questa considerazione, inerente all’altruismo, di Nietzsche: nota la naturale tendenza all’egoismo, alla solitudine e all’infelicità.

Daniel Batson, psicologo e professore nel dipartimento di psicologia dell’Università del Tennessee, nel 1991 descrisse: l’altruismo e l’egoismo come: due stati motivazionali che si distinguono dal fine per il quale si esprimono.

Il fine dell’espressione egoista è quello di aumentare il proprio benessere mentre lo scopo dell’altruismo consiste nel migliorare la vita del prossimo o della società.

 

Altruismo ed egoismo

L’altruista

Il mio carattere tende all’altruismo, ma ho notato: notevoli rischi nell’essere condizionato naturalmente a questa qualità.

Il mio altruismo può essere considerato empatia, cioè: la capacità di immedesimarsi nella situazione del prossimo, infatti non mi aspetto alcunché in cambio e sono sempre

felice di essermi reso utile a qualcuno; purtroppo ciò che mi rende infelice è notare, colui che ha ricevuto il mio aiuto: approfittare della mia capacità all’altruismo.

Oppure notare spavento e timore negli occhi di chi aiuto perché non crede che il mio altruismo sia disinteressato o crede che stia tramando qualcosa per qualche intenzione malevola.

Con alcune donne notai, il mio altruismo: calpestato come se fosse uno zerbino; perché, dopo aver dato una mano: avrei dovuto dare anche la mia vita.

Alcuni amici, dopo avergli prestato ciò che serviva loro: mi dissero che, siccome avevo un lavoro, potevo anche ricomprare tutto ciò; quindi non fu facile fargli capire le mie esigenze.

Anche in alcuni posti di lavoro ho notato che, l’altruista: viene sovente confuso col soggetto inopportuno; perché in alcune aziende: tutti collaborano

per rosicchiare la ricchezza del cliente o del padrone; quindi, colui che esprime altruismo, nei confronti di chi paga il lavoro, viene considerato un rischio per tutta l’azienda; perché frena la disonestà e il guadagno che essa produce.

 

Deresponsabilzzato ?

Qualcuno potrebbe sostenere che le mie accuse, rivolte ai soggetti sopraindicati, nascono dalla sindrome del deresponsabilizzato;

che incolpa sempre il prossimo per evitare responsabilità e rischi; ma io amo le responsabilità perché sono tutrici della crescita personale; quindi: no ho alcun motivo di accusare qualcuno senza motivi realmente validi.

 

Il vecchio detto fasullo

la prima gallina che canta ha fatto l’uovo: è un detto totalmente errato perché le galline cantano anche senza fare uova e saltuariamente cantano anche i galli, che uova: non ne fanno proprio.

Ne consegue che: prima di prendere provvedimenti azzardati, che nascono dalla paura di farsela addosso, sarebbe opportuno esaminare la situazione e agire con estrema cautela, soprattutto: quando qualcuno tenta di avvisarti che qualcosa non funziona.

 

Quando essere altruisti

Solo in caso di estrema necessità senza tentare di fare i super eroi e considerando che anche noi altruisti ci troviamo sovente in situazioni di necessità quindi dobbiamo equilibrare la nostra empatia anche per aiutare noi stessi e non solo gli altri.

 

Come essere altruisti

Generalizzando potremmo ingannarci perché in ogni caso abbiamo tutti caratteri molto diversi anche se crediamo di assomigliare a qualcuno ma ciò che ho notato per la mia psicologia è l’utilità di un freno anche per l’altruismo.

Cioè: valutare quanto essere altruisti in relazione alle vere necessità che ci convincono di portare il nostro aiuto; ma soprattutto: assentarci ed evitare chi lo ha ricevuto, per non innescare una confidenza troppo stretta che convinca il prossimo di approfittare dell’altruista.

 

L’egoismo

rende ricchi quanto: infelici e soli; mentre l’altruismo: aiuta a sorridere e a vivere in serenità con tutto l’universo; infatti: tutte le creature donano una parte del loro operato alla natura globale e ricevono da essa ciò che è utile per vivere.

Il vero problema nasce quando l’altruista, per condizione naturale, incontra l’egoista per natura che determina il comportamento del suo opposto.

Perché difronte all’egoista non possiamo fare alcunché per soddisfare le sue esigenze siccome, tale carattere, è incontentabile siccome pretende sempre di più di ciò che riceve.

L’ultimo inconveniente, che può incontrare il soggetto altruista. è quello di essere considerato ricco e con molti soldi da buttare, per la disponibilità materiale e temporale che concede agli altri; oltre ai soggetti gelosi ed invidiosi del suo sacrificio reso ad alcuni estranei invece che a loro stessi.

Le complicanze che nascono nella vita del soggetto altruista sono molteplici ed io stesso ne confermo l’esistenza per l’esperienza diretta che mi ha fornito prove tangibili ed un freno per mettere in equilibrio il mio altruismo con le esigenze personali.

 

Amare il prossimo

Sembrava una frase molto semplice e di ordinaria natura ma se non sei capace di amare te stesso o te stessa non puoi riuscire ad amare alcuno;

perché: ciò che non siamo abili a fare, per noi, non possiamo farlo neppure per altri; e la frase contenuta nei vangeli canonici: ama il prossimo tuo come te stesso: è fondamentale per comprendere il fenomeno amore.

Infatti se non amo me stesso: non posso amare qualcuno; ma curando la mia persona: saprò prendermi cura anche di tutte le altre creature.

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità