Categorie
Ambigua Umanità

Accettare la morte: un fenomeno ambiguo sondaggio popolare

Accettare il destino dell’esistenza è un concetto che continua ad essere di molteplice interpretazione, il sondaggio svela i pensieri del popolo attinenti alla morte

Il destino dell’ essere

Ho fatto un esperimento con un centinaio di persone domandando loro cosa pensavano della mia domanda inerente alla morte, ricevendo risposte affermative o totalmente contrarie

Ma da queste risposte ho ricavato una tesi molto significante che mi ha permesso di rispondere con coerenza alla mia domanda che mi perseguita da molti anni.

 

Accettare la morte

Le prove scientifiche

Partiamo dal  concetto di teoria in cui ogni fenomeno, che sosteniamo teoricamente: deve essere provato scientificamente tramite esperimenti, oppure matematicamente con formule.

Infatti nelle risposte che mi ha concesso il pubblico ho riscontrato la presenza di convinzioni che si fondavano sul nulla o su mere congetture nate da filosofie orientali ed occidentali.

Ma questo mi ha permesso di osservare il carattere degli esseri umani che, alla parola morte: si inibiscono sino a confondere la mia domanda con qualche mia decisione affermativa, soprattutto al mio concetto di decadimento del corpo umano in vermi, polvere o vapore acqueo.

La prova scientifica esiste ma per trovarla ho dovuto accettare le risposte di ognuno, comprese: quelle contraddittorie con il mio concetto e la mia domanda.

 

Accettare la morte

Le risposte del popolo

Alcuni soggetti mi accusavano di ignoranza e insensibilità, altri mi consigliavano la meditazione, alcuni si aggrappavano alle rivelazioni monoteiste inerenti alla resurrezione

Qualcuno mi disse che sognava sua nonna e di conseguenza affermava: che non poteva essere svanita nel nulla perché parlava con lei

altre persone sostenevano la reincarnazione e la minore percentuale di risposte sosteneva che effettivamente: dopo la morte si diventava vermi e polvere per tornare al ciclo biologico della natura.

qualche individuo mi giudicava nichilista ma qualcuno sosteneva che il corpo è diviso dallo spirito e che essendo anche energia non possiamo svanire.

 

Le mie considerazioni

Alle risposte del popolo decisi di comunicare il mio parere e a coloro che sostenevano il contrario domandai se avessero delle prove scientifiche ma nessuno ne era provvisto.

A chi sognò la nonna confermai che anch’io sogno spesso i parenti defunti ma nessuno di loro mi avvertì di essere ancora vivo affermando che:

il sogno è un fenomeno causato dal cervello durante il trasferimento dei dati memorizzati dalla memoria a breve termine su quella a lungo termine.

A coloro che sostenevano che lo spirito fosse energia distaccata dal corpo feci notare che anche l’energia decade come il corpo umano e

affermai che il corpo è lo spirito, come il sangue è la vita; mentre a chi sosteneva nella resurrezione confermai che per questa teoria bastava conoscere le sacre scritture che nel tempo hanno assunto lo stampo imperialista spagnolo e della chiesa di Roma tra il VI° e VII° secolo.

Ma anche alle risposte di coloro che giudicavano la mia domanda come una realtà scientifica risposi: che nessuno aveva prove certe tranne che osservare in qualsiasi momento il decadimento della materia organica.

Mentre per il giudizio di essere nichilista feci comprendere che se lo fossi: non mi sarei mai posto una domanda così pesante su come avviene il passaggio dalla vita alla morte.

 

Accettare la morte

La soluzione dell’esperimento

Grazie a tutte le risposte ricevute tenendo in considerazione anche quelle contraddittorie e inopportune: ho compreso di non essere l’unico individuo a considerare la vita dell’uomo qualcosa di più che un semplice decadimento del suo corpo.

Perché osservando l’accanimento e l’interesse, per questo argomento, significa che: tutti gli individui vedono un proseguimento della loro identità oltre la morte fisica.

Ed anche coloro che rifiutano questo fenomeno sono perfettamente a conoscenza del destino dell’uomo solo: non è molto rilevante per loro;

perché effettivamente, nella vita quotidiana, vi sono problemi molto più importanti da risolvere; mentre il susseguirsi dell’esistenza: viene considerato un fenomeno naturale di tutti gli esseri viventi presenti sul pianeta.

Credendo in Dio troviamo la sua promessa della resurrezione e Dio: non manca mai alla sua promessa; infatti colui che ci ha creati in questa vita può ripetersi quando più gli aggrada.

 

La prova effettiva

Noi non eravamo consapevoli di venire al mondo ma esistiamo, quindi: non possiamo affermare che non esista un’altra esistenza perché non possiamo esserne consapevoli.

 

Per coloro che non credono

in Dio: v’è il ciclo biologico della natura che conferma la rinascita di tutto ciò che muore anche se, in questa caso: l’identità viene confusa.

Quindi non v’è motivo di credere ad una morte eterna e neppure di decadere in vermi, polvere o vapore acqueo; perché i nostri sforzi e tutto ciò che abbiamo imparato in questa esistenza fanno parte dell’evoluzione dell’uomo.

 

Accettare la morte

Uomo lasciato libero

di scegliere proprio per imparare dai suoi errori ed imparare a vivere con più consapevolezza infatti gli esseri umani non evolvono solo nel loro organismo ma anche intellettualmente.

Quindi non può svanire alcuna coscienza e memoria perché tramite queste due qualità possiamo continuare il nostro percorso evolutivo.

 

Le vite precedenti

Credo sia meglio che, le vite precedenti, restino nel nostro inconscio perché se ricordassimo le ferite subite nelle vite passate potremmo provare rancori, odi e vendette che bloccherebbero la nostra evoluzione intellettuale causandone un notevole rallentamento.

 

Accettare la morte

Cosa rivela il mio sondaggio

Il mio esperimento ha preso in esame cento persone di origine italiana e alla domanda: Perché non accettiamo che morendo diventeremo vermi o una nube di vapore acqueo che si dissolverà nell’atmosfera ?

Il 27% non capiva che era solo una domanda e credeva fosse un’affermazione; quindi, offeso da questa convinzione, mi insultava credendo che volessi manipolare il loro pensiero.

Il 31% sosteneva che non era accettabile una fine simile, per l’uomo, purché facessi comprendere che ogni materiale organico produce, putrefacendo, solo vermi e vapore acqueo.

Il  32% degli interrogati sosteneva di trasformarsi in energia e in un corpo cosmico connesso ai chakra, durante la vita terrena; e rifiutava l’idea della morte come se avesse  poteri soprannaturali oltre a reincarnarsi in un corpo nuovo per continuare le sue esperienze terrene

L’ 8% accettava la fine biologica e naturale del corpo umano ma sosteneva comunque di andare in paradiso senza considerare, minimamente: la possibilità che esista l’inferno; e tra questa percentuale anche alcuni preti.

Mentre solo il 2% delle persone, prese in esame: comprendeva al 100% la mia domanda, sosteneva che fosse la verità e che la trasformazione biologica naturale del corpo umano indicasse  la vera natura di tutti gli esseri viventi sul pianeta.

Di questi individui italiani il 54 % credeva di essere buddista senza conoscere i livelli di sofferenza, insegnati da Siddharta, che portano l’uomo all’illuminazione e alla liberazione.

Il 38% era di religione Cristiana e il restante 8% sosteneva di essere ateo.

 

Accettiamo che morendo

diventeremo vermi o una nube di vapore acqueo che si dissolverà nell’atmosfera ? L’ amore per la vita e l’individualità non ci permettono di di essere realisti, il sogno vince sulla realtà.

 

San Girolamo Dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio 1605 1606
San Girolamo: dipinto di Michelangelo Merisi da Caravaggio, datato 1605 1606

 

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità