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Psicologia

Perché crediamo all’illusione appagamento mentale

L’illusione è una percezione distorta da vari meccanismi umani che tende a sovrastare la realtà, in cui viviamo, procurandoci appagamento

L’ illusione

Indica le percezioni reali falsificate dall’intervento di fenomeni psicologici, di carattere soggettivo, che si collegano saldamente alle percezioni sensoriali da determinarne una convinzione errata.

Come se ciò che è percepito dal soggetto fosse trasformato da elementi soggettivi, dell’individuo, ma totalmente mancanti di prove concrete ed elementi provenienti dall’esterno.

Diverso è il fenomeno dell’allucinazione che una percezione totalmente falsa senza alcun soggetto e definita in psicologia come disturbo mentale.

Le illusioni possono coinvolgere tutti i sensi umani e sono percepite anche in assenza di disturbi mentali comprese le illusioni visive che sono quelle più analizzabili e conosciute.

 

La specie umana

è soggetta a tre tipi di percezione illusoria quella causata dalla disattenzione che compare quando la percezione riceve dati non completamente strutturati o incompleti, a causa di un’attenzione brevissima, oppure a causa di stimoli inviati da un fisico stanco e carente.

Illusioni olotimiche cioè un pensiero dominato totalmente dallo stato d’animo causato dalla mancanza di affetto o dalla perdita di una persona amata;

ricordo che per essermi follemente innamorato di una ragazza, dopo che lei partì per non tornare, la continuai a intravedere per le strade che percorrevo ancora per un anno dopo che mi lasciò mentre lei abitava molto lontano.

Illusioni di tipo pareidolie consistente in un fenomeno psichico che elabora, con la fantasia, percezioni ed impressioni reali incomplete sino a materializzarle nella sua mente, tanto da poterle vedere nel mondo reale che non rientrano in un significato patologico e sono tipiche dell’infanzia.

 

La psicologia

ha elaborato tre teorie inerenti al fenomeno dell’illusione: quella fondata sul movimento oculare degli occhi che attratti in una determinata direzione, da qualche stimolo, potrebbero fornire ottime informazioni riguardo l’illusione;

Le teorie neurofisiologiche in cui il senso del soggetto potrebbe essere determinato dal comportamento delle cellule e dai meccanismi biologici

che preferiscono alcuni stimoli piuttosto che altri; e le teorie psicologiche che troviamo suddivise in altre tre categorie: quella inerente all’empatia

fondata sulla relazione dinamica che può nascere tra lo stimolo e l’osservatore; mentre la teoria della Gestalt interpreta le illusioni con il criterio delle leggi dell’organizzazione percettiva in cui gli elementi, che si strutturano

in determinate forme, risultano più marcati di altri; e le teorie cognitive in cui l’illusione potrebbe dipendere da un’interpretazione distorta degli elementi che stimolano il soggetto.

 

Perché prestiamo fede alla menzogna?

Per criterio, razionale, di valutazione dobbiamo considerare le circostanze in cui si trova l’individuo che ascolta la bugia: se si trova di fronte a un esperto illusionista o crea egli stesso la sua illusione.

Se una persona si trova in un esigenza di carattere fisico o psicologico sarà semplice per lui credere al primo soggetto che gli prometterà: aiuto, soccorso, compagnia, affetto, denaro.

L’ illusionista in questo caso ha un campo fertilissimo dove seminare la sua menzogna, basta infatti che dimostri una parte di sincerità all’inizio della sua comparsa e

dopo lo crederanno in molti, per aver dimostrato interesse e disponibilità, ma senza conoscere i progetti che si nascondono dietro a tale comportamento.

L’illusione  ha, così, due colleghi l’illusionista e colui che crede in quanto quest’ultimo, non valuta, che ha di fronte un altro un uomo con le sue stesse facoltà e

quindi gli presta fede ritenendolo superiore, solo per aver espresso ciò che in quel momento era necessario per l’ascoltatore.

 

Un motivo per cui prestiamo fede

all’illusione, è il comportamento del nostro cervello di fronte alla notizia dataci da un maggior numero di persone. In questo caso il nostro cervello tende ad inibirsi, se un numero di almeno cinque persone

( 5 Attori professionisti )

sostengono difronte a una sesta persona ( ignara di cosa sta accadendo e di con diversa professione)

di vedere un serpente ( inesistente ) su un albero, il sesto individuo lo vede veramente.

 

L’illusione di vedere volti

nel buio, nella nebbia, nelle nuvole, sui pianeti, incisi nelle rocce o negli alberi appartiene alla programmazione del nostro cervello di cercare, volontariamente, questa visione ovunque esso guardi.

L’illusione riesce ad attirare la nostra credibilità quando ci promette una via di fuga da una circostanza difficile o da una frazione di realtà a noi fastidiosa.

Rimandare, ciò che vogliamo fuggire, crea in noi un’illusione. Una bugia a cui, poi, crediamo fermamente.

Generando illusioni, o credendo a quelle degli altri, aumentiamo le difficoltà della nostra vita; le quali dipendendo da menzogne ne creano altre, ancora più gravi, sino a portarci all’esaurimento totale.

Quando ci rendiamo conto di esserci solo illusi e di aver costruito quel mondo, dov’eravamo solo noi.

 

Perché crediamo all’illusione

I pensieri mezze verità

Frequentemente crediamo ai nostri pensieri come se fossero verità assolute.

Credendoci con quella forza quei pensieri generano in noi delle sensazioni, che danno una risposta appagante ai nostri dubbi, e così li riteniamo veri.

Se qualcuno cerca di distruggere questo tipo di illusione il soggetto illuso inizierebbe a ribellarsi, come se gli avessero strappato via ciò che ama di più, generando nel suo cervello ulteriori falsità.

Tutto ciò che gli esseri umani desiderano, credono anche che esista ed amando sognare è molto facile credere alle menzogne che alla verità.

Di Gogoos

Studioso di psicologia e teologia, blogger multitasking, pubblica informazioni di attualità, cultura, scienza, psicologia e spiritualità nell'umana ambiguità che esprime e manifesta la struttura dell'umanità